Lapia: “Non sono entrata in ascensore. Intendevo l’andito davanti, lì il pugno”

“Nell’intervista a Radio Capital (qui il resoconto) ho parlato di ascensore, ma come ho spiegato alla polizia, e risulta tutto dai verbali, intendevo il vano davanti, un andito molto stretto, uno spazio chiuso”. Mara Lapia, la deputata di M5s che sarebbe stata vittima di un pestaggio sabato scorso alla Lidl di Nuoro, lo ha detto al telefono a Sardinia Post, alle 10 di questa mattina.

La conversazione dura una quindicina di minuti. La parlamentare sottolinea ancora: “Io nell’ascensore non sono mai entrata”. E a domanda precisa sul perché di quel particolare invece raccontato in radio, dice: “Come potete immaginare, stavo malissimo. Mi hanno chiamata, ho rilasciato l’intervista e ci sta che non sia stata precisa. Né io né il mio aggressore avevamo motivo per prendere l’ascensore, in quanto entrambi avevamo le macchine giù”. Ovvero nel parcheggio davanti all’ingresso principale. L’ascensore, invece, porta alle piazzole di sosta nel piano superiore.

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La deputata anticipa che “a breve la Questura spiegherà tutto, adesso lasciate lavorare la magistratura, anche io e il mio avvocato da questo momento siamo in silenzio stampa”. Nell’intervista a Radio Capital la parlamentare ha parlato di due pugni. Uno nell’ascensore – ora l’andito dell’ascensore – e un secondo “colpo al costato”, ricevuto vicino alle macchine, sempre stando alla versione dell’esponente di M5s. “Tanto che mi sono accasciata, mi sento sentita mancare. Alla fine – ha detto ancora nell’intervista in radio –. Lui – ha proseguito – è riuscito a scappare, è andato via quando mi ha visto per terra. Poi è arrivata la polizia. Io l’ho riconosciuto nelle foto segnaletiche, è un pregiudicato”.

E a proposito del presunto aggressore, il quotidiano La Nuova Sardegna ha diffuso il nome: si tratta di Daniele Imperatore, nuorese di 38 anni. Ma non è un pregiudicato, non risultano a suo carico condanne penali. L’uomo nel 2002 fu accusato di aver aggredito e rapinato un pensionato insieme ad altre cinque persone: quattro anni dopo sono stati tutti assolti, riporta il quotidiano di Sassari. Che parla pure di un arresto avvenuto nel 2006, a marzo, per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, ma il cui sviluppo giudiziario non è noto. Imperatore fa sapere di non aver ricevuto al momento alcuna notifica sulla denuncia fatta dalla Lapia. Un particolare, questo, riferito pure a L’Unione Sarda.

Sardinia Post ha chiamato al telefono di casa Imperatore. Ha risposto una donna che ha detto di essere la madre del presunto aggressore e prima di chiudere il telefono si è limitata a confermare di essere stata presente sabato alla Lidl, come ha raccontato nella registrazione vocale anche l’infermiera di Nuoro (qui la registrazione integrale). Infermiera che ha smentito il pestaggio, così come ha fatto anche un’altra testimone, una donna di Orani che ugualmente si trovava sabato alla Lidl di Nuoro (leggi qui).

Di certo va spiegata e contestualizzata la sesta costola sinistra che la deputata ha incrinata, come risulta dal referto anticipato dalla Assl di Nuoro e poi pubblicato sulla propria pagina Facebook dalla stessa Lapia (leggi qui). Ed è qui che poggia il delicato lavoro della polizia, cui spetta ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e chiarire se si è trattato di un pestaggio oppure c’è stata una spinta, comunque ingiustificata e inaccettabile e che potrebbe aver fatto cadere per terra la deputata procurandole una lesione alla costola. Ma per il presunto aggressore il quadro accusatorio cambia con l’una o l’altra ipotesi, diventando pertanto l’elemento sostanziale delle indagini.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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