“Il movente dichiarato da Fabiana Muscas, consistente nel volere fare un regalo di compleanno a sorpresa a Marco Carta, corrisponde a una eventualità non certo remota né congetturale, bensì oggettivamente riscontrata nel caso concreto poiché coerente con l’effettiva data di compleanno di Marco Carta, dieci giorni prima del fatto”. Lo scrive il giudice Stefano Caramellino, nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 31 ottobre, nel processo abbreviato ha assolto il cantante dall’accusa del furto di 6 magliette.
Il cantante era stato assolto dal giudice di Milano per il furto di sei magliette del valore di 1.200 euro lo scorso 31 maggio alla Rinascente di Milano. Una sentenza che non ha tenuto conto della richiesta del pm, Nicola Rossato, che in conclusione di requisitoria aveva chiesto la condanna a otto mesi di carcere e 400 euro di multa.
Secondo il vigilante che ha fermato i due all’interno della Rinascente, sentito come teste dalla polizia locale, Carta e Muscas avrebbero commesso il furto insieme ma le sue affermazioni sono state considerate “gravemente inattendibili” dal giudice. Nel verbale di sommarie informazioni riportato nelle motivazioni del giudice e firmato dal vigilante, si legge: “La coppia uscita su pubblica via veniva invitata a rientrare all’interno del negozio. Il duo acconsentiva e una volta rientrato ammetteva il furto facendo vedere il contenuto della borsa, dalla quale si scorgevano le maglie ancora trafugate”. Il giudice ha definito le affermazioni del testimone “gravemente inattendibili, perché descrivono fatti materiali incompatibili con quanto obiettivamente emerso dalle registrazioni video”. Inoltre, secondo Caramellino, sarebbero caratterizzate da “genericità e obiettiva inesattezza”.