Inchiesta su presunto stupro di gruppo, Grillo difende il figlio: “Arrestate me”

Giovedì scorso Ciro Grillo, figlio del comico genovese, è stato ascoltato di nuovo a Tempio dal procuratore Gregorio Capasso e dalla pm Laura Bassani perché indagato in concorso con tre amici – Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria -, per violenza sessuale ai danni di una studentessa milanese loro coetanea. L’episodio risale a luglio 2019 quando il gruppo di amici era nell’appartamento di Porto Cervo del comico genovese. La stampa ha dato nuovo spazio alla vicenda e la Procura sembra intenzionata a chiedere il processo per i quattro giovani e Beppe Grillo ha sbottato pubblicando un video su Facebook in cui sostiene l’innocenza del figlio e chiede di essere arrestato al suo posto.

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“Mio figlio è su tutti i giornali come stupratore seriale insieme ad altri 3 ragazzi. Io voglio chiedere veramente perché un gruppo di stupratori seriali non sono stati arrestati, la legge dice che vanno presi e messi in galera e interrogati – denuncia nel video -. Sono liberi da due anni, ce li avrei portati io in galera a calci nel culo. Allora perché non li avete arrestati? Perché vi siete resi conto che non è vero niente, non c’è stato niente. Perchè una persona che viene stuprata la mattina, al pomeriggio va in kite surf e dopo otto giorni fa la denuncia, vi è sembrato strano. È strano. E poi c’è tutto un video, passaggio per passaggio, in cui si vede che c’è un grupppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande e saltellano con il pisello, così…perché sono quattro coglioni”. La rabbia di Grillo è evidente e cerca in tutti i modi di difendere il figlio: “Se non avete arrestato mio figlio, arrestate me perché ci vado io in galera”.

Immediate le reazioni politiche col sostegno delle persone a lui vicine e gli attacchi della Lega. “Sei un papà e ti capisco. Spero che tutto si possa chiarire e alla svelta – ha risposto Alessandro Di Battista -. Immagino siano stati due anni difficilissimi. Coraggio Beppe”. Anche la vicepresidente del Senato Paola Taverna mostra la sua solidarietà: “Ciò che prova Beppe a livello umano posso solo immaginarlo, e da mamma gli sono vicina. La Magistratura è al lavoro, perciò auspico che giornali e talk show lascino che questa vicenda si risolva, come giusto che sia, in Tribunale. Serve rispetto: no a speculazioni da sciacalli”.

Sulla questione è prontamente intervenuto il leader della Lega, Matteo Salvini, facendo riferimento alle sue personali vicende giudiziarie: “Da Grillo garantismo a giorni alterni. Il sabato Salvini è colpevole, il lunedì suo figlio è innocente”. Contesta il video di Grillo anche il deputato del Carroccio Claudio Borghi: “E che è? Adesso abbiamo dei dubbi sulla magistratura? Ma come? – scrive su Twitter -. Mannaggia, anni di sputtanamento del Trota e adesso, per qualcosa di lievemente più grave siamo già al giù le mani da mio figlio…”. Anche l’ex azzurro Maurizio Lupi interviene sulla vicenda. “Comprendiamo lo sfogo di Beppe Grillo padre, molto meno quello di Grillo leader politico con grandi responsabilità che attacca frontalmente la magistratura, dopo aver fomentato per anni i più bassi istinti giustizialisti dell’opinione pubblica – afferma il presidente di Noi con l’Italia -. Noi siamo garantisti, non di parte, ma erga omnes. Ancora ci ostiniamo a pensare che il diritto non debba essere piegato alla politica e, così come ci auguriamo che il figlio di Grillo sia innocente dall’accusa di stupro, siamo convinti che Salvini non sia un sequestratore. Eppure nessuno, al di fuori del centrodestra, ha detto una parola in sua difesa da quell’accusa infamante, neanche quelli che erano al governo con lui e con lui decidevano.

Ecco il video postato da Beppe Grillo:

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