Il nipote-killer di Serramanna ai carabinieri: “Ma come sta mia nonna?”

Un raptus di follia. Non inaspettato. Anthony Muscas, il ventenne di Serramanna che ha assassinato la nonna Maria Santoro a coltellate, aveva problemi di natura psichiatrica, era sotto terapia farmacologica e in passato era stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio.

Agghiacciante il racconto dei carabinieri di Serramanna. Il ragazzo dopo l’omicidio ha vagato il stato di shock per il paese dove è stato fermato per essere condotto in caserma. A un certo punto ha domandato: “Come sta mia nonna?”.

Un improvviso raptus omicida alla fine di una giornata come tante. Prima di tornare a casa, Anthony Muscas è stato visto passeggiare per il paese, ha fatto una sosta in un bar. Era tranquillo, nulla lasciava presagire quanto poi è successo.

Giunto a casa verso le 21 si è seduto come sempre a tavola per la cena. Improvvisamente ha cominciato a urlare: “Sono un fallito”. Ha impugnato il coltello da cucina e a cominciato a colpire. La lama si è spezzata. Ha preso un altro coltello più robusto e ha continuato. Le coltellate sono state una ventina. Maria Santoro secondo quanto ha accertato il medico legale è morta quasi subito.

Accusato di omicidio volontario, Muscas è recluso nel carcere di Buoncammino. Ma potrebbe essere presto trasferito in un centro specializzato.

 

 

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