Turbativa d’asta e corruzione: sono queste le due ipotesi accusatorie su cui sta lavorando il Pm di Cagliari, Giangiacomo Pilia. Al centro dell’indagine i fondi Ue del Por-Fesr, il programma operativo regionale che utilizzare le risorse di Bruxelles su ‘Sviluppo e coesione’ e che hanno dato origine anche a una gara pubblica finita nel mirino della Procura (al momento non si sa con precisione di quale si tratti). Di certo, gli uomini delle Fiamme gialle, su ordine del magistrato inquirente, una settimana fa sono andati negli uffici del Centro regionale di programmazione (Crp), in via Cesare Battisti, dietro il palazzo di viale Trento, e hanno sequestrato documenti, pc e telefoni. Ci sarebbero una decina di indagati tra dirigenti e componenti di una commissione di gara. Tra loro lo stesso direttore generale del Crp, Gianluca Cadeddu, e Graziella Pisu, coordinatrice dell’Autorità di gestione del Por-Fers 2014-2020.
La notizia è riportata da L’Unione Sarda oggi in edicola. Gli uomini della Guardia di finanza avrebbero portato via anche il computer e il cellulare di Cadeddu più il pc della Pisu. Stando a quanto scritto dal quotidiano di Cagliari, il sospetto della Procura è che siano stati promessi posti di lavoro in cambio dell’assegnazione dei fondi. Le Fiamme gialle avrebbe fatto perquisizioni anche a Roma, ma pure in questo caso non si conoscono ulteriori particolari. Dalla Regione, al momento, non è arrivata alcuna dichiarazione ufficiale.