Ersu, la casa dei veleni. Durissimo scontro ai vertici dell’ente per il diritto allo studio

L’ente per lo studio universitario gestisce decine di milioni di euro. “In un clima avvelenato”, denuncia in una lettera riservata il direttore generale.

Sullo sfondo c’è la rioganizzazione degli uffici. Ma la guerra che si sta consumando ai piani alti dell’Ente regionale per lo studio universitario di Cagliari arriva dopo mesi di ‘battaglie’ tra la presidente Daniela Noli e il direttore generale Michela Mancuso. E non si parla di scaramucce condominiali, anche perché l’ente in questione gestisce ogni anno decine di milioni di euro tra borse di studio, progettazione comunitaria e servizi agli studenti, in primis mense e alloggi.

Tra la presidente Noli – già assessore alle Politiche giovanili del Comune di Cagliari quando il sindaco era il pidiellino Emilio Floris – e il direttore generale Mancuso, lo scontro è al calor bianco. L’ultimo, durissimo faccia a faccia si è consumato sulla riorganizzazione degli uffici, tra denunce incrociate, delibere approvate e poco dopo ritirate, lettere ai vertici della Regione.

Daniela Noli scrive – tra gli altri – al presidente Cappellacci e lamenta “una mancanza di fattiva collaborazione” da parte di Michela Mancuso. Che contrattacca: bombe a grappolo. Per sei pagine, il dg ricostruisce per intero tutta la vicenda relativa alla riorganizzazione degli uffici voluta da Daniela Noli e denuncia il clima avvelenato che la circonda. (guarda il pdf) 

“Nessun atteggiamento dilatorio o ostruzionistico“, scrive il direttore generale. Piuttosto, “la vicenda (si parla della riorganizzazione degli uffici, ndr) appare paradigmatica delle modalità anomale con le quali viene amministrato l’Ersu” e questo “non è che l’ultimo atto di una lunga serie di prevaricazioni e vessazioni alle quali sono stata sottoposta, fin dall’assunzione dell’incarico, da parte del Presidente e, quantomeno negli ultimi tempi, anche da parte dei componenti del CdA”. Perché “negli ultimi tempi”? Lo spiega la stessa Mancuso poche righe dopo, quando scrive che “a svelenire il clima non ha certo contribuito la vicenda relativa alla riduzione delle indennità di amministrazione e al recupero delle somme pregresse“.

Spieghiamo. Gli stipendi del presidente e del CdA dell’Ersu di Sassari ammontano a 281mila euro annui, mentre a Cagliari gli euro diventano 396mila. Tutto corretto? No, visto che ogni componente del Consiglio di amministrazione cagliaritano incassava mensilmente uno stipendio uguale a quello del direttore generale, mentre per la legge non si dovrebbe superare l’80 per cento. Interviene quindi il direttore generale della Presidenza della Regione, Gabriella Massidda, che dà mandato a Michela Mancuso di recuperare il surplus. Anche questo episodio, secondo la dg dell’Ersu, non avrebbe appunto favorito rapporti più distesi.

Ma è nel finale che arrivano le considerazioni più impegnative. “Fin dai primi giorni della mia permanenza all’Ersu – scrive Michela Mancuso – l’atteggiamento adottato nei miei confronti dal Presidente è stato assolutamente respingente, improntato al massimo disprezzo del ruolo da me ricoperto […] nel palese tentativo di detenere la direzione, anche amministrativa, dell’Ente, in totale spregio delle norme organizzative”.

E ancora, il direttore generale denuncia “le quotidiane note, lettere, e-mail, sms con le quali il Presidente, con frequenza abnorme e assillante, inoltra innumerevoli richieste o comunicazioni concernenti svariate materie rientranti nell’esclusiva competenza della dirigenza; il tutto ricorrendo spesso a toni intimidatori“. Tutto indice “del continuo tentativo di inserirsi illegittimamente nella gestione amministrativa degli uffici”. Infine, in merito alle riunioni del CdA Mancuso denuncia anche la “prassi (da parte della presidente Noli, ndr) di sostituire la documentazione allegata ai documenti in agenda o inserirne di nuovi nel corso della seduta”.

Nessun commento dalla presidente Noli, pur interpellata.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share