Decimoputzu, anziano truffato dai figli. Nei guai anche 2 dipendenti comunali

Dovevano prendersi cura di un anziano ma, approfittando della sua impossibilità a muoversi e del suo deficit cognitivo, hanno prelevato denaro e gestito tutti i suoi introiti, arrivando anche a incassare un contributo regionale di quasi 20 mila euro. Cinque persone sono state denunciate dalla Guardia di finanza di Cagliari per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, appropriazione indebita e peculato. Si tratta della figlia e del figlio di un 77enne di Decimoputzu (Cagliari), della badante romena che lo accudiva e di due dipendenti del Comune. La truffa, complessivamente, ammonta a 100 mila euro. Le indagini sono partite alcuni mesi fa.

I militari del Gruppo delle Fiamme gialle di Cagliari hanno avviato una serie di verifiche a seguito di un contenzioso aperto tra i figli dell’anziano – un uomo facoltoso con numerosi immobili affittati e una cospicua pensione – su chi doveva essere l’amministratore di sostegno. Effettuando le verifiche hanno così scoperto la frode architettata dalla figlia del 77enne, nominata amministratrice di sostegno che avvalendosi della complicità del fratello, si sarebbe appropriata indebitamente di ingenti somme di denaro del genitore prelevando la pensione in banca e incassando gli affitti degli immobili.

Per giustificare i prelievi la donna presentava documenti di spesa fittizi, tra i quali anche le buste paga gonfiate della badante dell’anziano, una signora di nazionalità romena, complice della truffa. Inoltre la figlia del pensionato presentando ricevute di spese, gran parte delle quali mai sostenute, è riuscita a incassare anche il contributo pubblico erogato dalla Regione nell’ambito della progettualità “Ritornare a casa” mirata a favorire il rientro o la permanenza in famiglia di persone disabili inserite in strutture residenziali a carattere sociale o sanitario, pari a 19 mila euro. I due dipendenti del Comune di Decimoputzu sono stati denunciati proprio per non aver effettuato i dovuti controlli sulla veridicità dei documenti esibiti per ottenere il contributo.

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