Crescono reddito pro capite e consumi. I sardi spendono per le auto

Sono le automobili l’oggetto del desiderio dei sardi. È il dato emerso durante la presentazione della ventiquattresima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Sardegna.Un settore, quello delle auto, che per il terzo anno consecutivo si conferma trainante per l’economia sarda pari al 61% dei consumi totali dei beni durevoli.

Nel 2017 i volumi di vendita delle auto nuove sono stati pari a 368 milioni di euro mentre quello delle auto usate è pari a 408 milioni di euro. Con un incremento della spesa delle famiglie sarde, rispetto allo scorso anno del 4,4% per il nuovo e del 3,9% per l’usato . “Quando il settore dell’auto va bene è trainante per tutte le altre categorie – ha detto Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio di Findomestic. I consumi in Sardegna sono in crescita e stando ai dati il periodo più buio sembra essere alle spalle”.

La provincia che ha registrato i maggiori volumi di spesa è stata Cagliari con 202 milioni di euro, con un aumento di +8,7% rispetto allo scorso anno. Seguono Sassari con 105 milioni di euro (-0,2%), Nuoro con 33 milioni (-0,9%) e Oristano con 28 milioni (-0,8%). Sul fronte delle auto usate le province che hanno ottenuto una crescita maggiore nei consumi sono Nuoro con +5% (per 49 milioni di euro) e Sassari con +5% (per 125 milioni di euro). Cagliari e Oristano si attestano rispettivamente al +3,9% (per 199 milioni di euro) e al -1% (per 35 milioni di euro).

Segue il comparto dei mobili che ha registrato una crescita dei consumi dello 0,4% per una spesa totale di 348 milioni di euro. “Crescita dovuta in parte alle misure fiscali del governo attraverso il “bonus mobile” – ha sottolineato Bardazzi -. In particolare, l’estensione delle condizioni più vantaggiose per le coppie under 35, svincolato dalle ristrutturazioni edilizie, e con un plafond aumentato da 10 a 16 mila euro, ha innescato un’accelerazione ai consumi del settore facendo pertanto registrare una crescita”.

La crescita del reddito disponibile per abitante, rafforzatasi rispetto al 2016, si è attestata sul 2,6%, superiore alla media del Mezzogiorno e a quella nazionale. Su tale andamento ha inciso soprattutto la componente del reddito da lavoro dipendente, a cui si è aggiunta una dinamica demografica in calo. Nel 2017 tutte le province sarde hanno registrato dati positivi per quanto riguarda il reddito pro capite. Gli aumenti maggiori sono stati osservati a Oristano (+2,7%) e Sassari (+2,7%) di rispettivamente 14.540 euro e 16.381 euro. Trend positivo anche nella provincia di Nuoro (+2,6% per 14.655 euro) e per Cagliari (+2,5% per 16.143 euro). La media regionale si attesta a 15.458 euro inferiore per oltre 3 mila euro rispetto alla media nazionale (di 19.086 euro), ma superiore a quella del Mezzogiorno di 1.645 euro. La provincia di Sassari, la più ricca dell’isola, risulta essere al 67esimo posto nella classifica nazionale.
Tra le province sarde quella che ha mostrato la dinamica più vivace della spesa per i durevoli, risulta essere Cagliari (3,5%) seguita da Sassari (1,4%) e Nuoro (1,1%), mentre a Oristano l’andamento degli acquisti è stato negativo (-0,8%). Nel 2017 una famiglia sarda ha speso per i beni durevoli 1.800 euro, mantenendo un vantaggio di 121 euro con la media del Mezzogiorno, ma mostrando un divario (-532 euro) con quella nazionale.

Tra le province è Cagliari (1.906 euro per famiglia) a presentare il livello dell’indicatore più elevato; si confermano, invece, livelli di spesa simili per Sassari (1.732 euro) e Nuoro (1.715 euro), mentre più modesto è il valore rilevato a Oristano (1.614 euro), che occupa la 91esima posizione nella graduatoria di tutte le province italiane.
Per quanto riguarda l’acquisto degli elettrodomestici grandi e piccoli (TV e hi-Fi) si registra una riduzione contenuta degli acquisti (-0,8%) per una spesa complessiva di 86 milioni di euro. In riduzione anche i consumi all’interno del settore dell’elettronica di consumo (-7,3%) per una spesa totale di 43 milioni di euro.

Buona performance rispetto allo scorso anno anche per il settore dell’Information Technology, come PC, tablet e periferiche, che registra un -3,4%, dato migliore rispetto alla media italiana del -3,9%, per una spesa totale di 40 milioni di euro. “Un discorso a parte deve essere fatto per i cellulari – ha concluso Claudio Bardazzi -. In Italia si è registrato un trend positivo del 5% anche se si è registrata un calo nel numero dei dispositivi m si evidenzia sempre di più l’acquisto di modelli di livello superiore”.

Alessandro Ligas

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