Comitati in marcia verso Ottana: cresce il fronte del no alla speculazione energetica

Dai veleni del petrolchimico di Porto Torres ad Ottana, dove sabato arriveranno gli oltre 40 comitati in marcia verso Cagliari per ottenere lo stop di tutti i nuovi progetti per la produzione di energie elettrica da fonti fossili e rinnovabili – fatta eccezione per quelli destinati all’autoconsumo. Prima dell’incontro-dibattito su bonifiche, rifiuti lavoro e proposte alternative per trasformare il sistema di produzione energetico, i comitati si ritroveranno all’inceneritore di Macomer per un sit-in e successivamente all’ingresso nord di Ottana per un corteo che attraverserà il paese delle pecore nere.

Intanto, anche tra i sindaci, cresce il fronte dei contrari al sorgere di nuovi impianti. Dopo essere approdata sulla piattaforma di petizioni on line Change.org, la richiesta di moratoria “Difendi la Sardegna, #nospeculazionenergetica” ha infatti raccolto le adesioni dei primi cittadini di Ottana, Sarule e Dorgali. In tutto sono oltre mille le firme raggiunte in tre giorni.

Ed è proprio Antonio Carta (Psd’az), sindaco di Dorgali e consigliere regionale, ad annunciare battaglia anche in Commissione industria. “Come messo in evidenza dai comitati, non è possibile vivere sull’orlo dell’emergenza, occorre che la Regione sospenda tutte le richieste pendenti per la realizzazione di nuovi impianti e lo sfruttamento di risorse energetiche, dettando linee chiare attraverso la redazione di un nuovo Piano energetico”, attacca Carta, che nelle settimane scorse ha bloccato la realizzazione di una centrale a biomasse nel territorio comunale e negato il permesso per le ricerche di risorse geotermiche alla S.c.s di Siniscola.

Dello stesso avviso, ma con una richiesta di moratoria scritta di proprio pugno, sono i sindaci di Sardara, Pabillonis, Villacidro, Guspini, Villanovaforru, Lunamatrona, Gonnostramatza, Gonnosfanadiga, Villaverde, Bonorva, Giave, Cossoine, Ittiri e Carbonia. “Sono 14 le richieste di permesso di ricerca per risorse geotermiche che si estendono da Sassari a Cagliari per una superficie complessiva di oltre 2000 Kmq, 5 le richieste per la realizzazione di impianti termodinamici per un totale di 900 ha di terreno agricolo, 2 i grossi impianti a biomasse previsti (Porto Torres e Macchiareddu). In Regione risultano poi 80impianti eolici che spaziano per tutto il territorio isolano, esistono inoltre migliaia di impianti fotovoltaici”, si legge nel documento. “E’ arrivato il momento di dire basta al sorgere di nuovi impianti da fonti fossili e rinnovabili e di vederci chiaro in fatto di energia, non si può continuare a sottrarre terreno all’attività agricola e a inquinare irrimediabilmente i nostri territori”, afferma il sindaco di Sardara Giuseppe Garau.

Piero Loi

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