Sulla questione chioschetti il sindaco Massimo Zedda cerca di dare un’accelerata e, questo pomeriggio, ha scritto e inviato una lettera indirizzata alla Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo.
Motivo della missiva, un incontro urgente tra l’amministrazione comunale e i Presidenti dei gruppi di Consiglio in modo da “poter affrontare, e se possibile risolvere, le problematiche relative alla permanenza, oltre il termine previsto, dei chioschi presenti nell’arenile”.
Il sindaco parla di “massima urgenza” e confida nell’interessamento attivo della presidente Lombardo.
La speranza dei titolari dei baretti del Poetto è ora riposta su un intervento legislativo della massima assemblea sarda: una legge che sia in grado di superare i problemi che avevano convinto il Comune di Cagliari a dire no alla possibile applicazione del decreto emanato dall’assessore regionale all’Urbanistica Nicola Rassu.
La sorte dei chioschetti è davvero appesa a un filo: devono essere smontati e rimontati perché solo questa procedura consentirebbe la concessione da parte del Comune della autorizzazione stagionale. Il problema sollevato però dagli operatori è soprattutto di natura economica: la rimozione e la risistemazione dei baretti costerebbe a ciascun titolare circa quindicimila euro.
La lettera di Zedda ha visto subito un primo commento di Pietro Pittalis, capogruppo del Pdl in Consiglio regionale: “Il sindaco Zedda si renda conto che tutti stavano dialogando tranne lui. I capigruppo del Consiglio, nonostante che il sindaco abbia respinto in maniera sprezzante le soluzioni offerte dalla Giunta regionale, dal presidente e dal decreto Rassu, già da tempo stanno lavorando per togliere ogni alibi a chi, al di là delle dichiarazioni di facciata, non ha mai fatto un solo passo nella direzione che porta a salvare i chioschi. Noi proseguiremo – ha aggiunto Pittalis – nel solco del dialogo nel quale siamo rimasti fin dall’inizio della vicenda, ma non siamo disponibili a concedere nuovamente scuse o meline. Zedda abbandoni posizioni ideologiche che forse esaltano qualche militante della sua sezione, ma stridono con l’interesse della collettività, e la soluzione arriverà naturalmente, come stiamo sostenendo da mesi”.
IL DOCUMENTO