Bancali, oggi arriva la Cancellieri. Ugl: “E’ necessario più personale”

Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri sarà oggi in Sardegna per tre impegni istituzionali, accompagnata dal capo del Dap Giovanni Tamburino, dal Commissario straordinario del Governo per le infrastrutture carcerarie Angelo Sinesio e dal provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Gianfranco De Gesu. Alle 11 il guardasigilli intitolerà la struttura penitenziaria di Bancali alla memoria di Giovanni Bacchiddu, agente di custodia in servizio presso la casa di reclusione di Alghero barbaramente ucciso insieme ad altri colleghi a seguito di una violenta rivolta dei detenuti nel novembre del 1945. Al termine della cerimonia, il ministro visiterà l’istituto e incontrerà il personale. Il ministero comunica che giornalisti e cine/foto-operatori interessati, possono accreditarsi inviando una email all’indirizzo patrizia.incollu@giustizia.it, indicando nome, cognome, testata ed estremi di un documento di riconoscimento.

Alle 12:30 Cancellieri inaugurerà la nuova sede dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Sassari, in Via Asproni 1. Dopo il taglio del nastro, anche qui, visita della struttura e incontro con il personale in servizio. Nel pomeriggio, alle 16:15, il guardasigilli giungerà al Parco Naturale Regionale di Porto Conte, ex colonia penale di Tramariglio. Qui partecipa alla cerimonia di inaugurazione del Museo della Memoria della Colonia Penale di Trameriglio, che viene intitolato all’agente di custodia Giuseppe Tomasiello, ucciso nel gennaio del 1960 da un detenuto della casa di lavoro. Nel corso dell’iniziativa, che si svolge alla presenza del sindaco di Alghero e delle autorità locali, proiezione di due video-racconti dedicati rispettivamente alla storia della struttura e al progetto di recupero documentale tramite attività di digitalizzazione affidato a sei detenuti del carcere di Sassari.

Ugl Polizia Penitenziaria. A Sassari “nella nuova casa circondariale di Bancali abbiamo rilevato adeguati sistemi di automazione e standard detentivi corrispondenti alla norma sull’allocazione dei detenuti, ma il personale di custodia non può rimanere identico a quello già in forze nella vecchia struttura di San Sebastiano, perché insufficiente“. Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Polizia Penitenziaria, Giuseppe Moretti, al termine del sopralluogo effettuato con una delegazione della Federazione nel nuovo carcere di Sassari, aggiungendo che “la nuova struttura è stata progettata con una capienza complessiva di 465 posti ed in essa saranno reclusi non solo i 150 detenuti dell’istituto di San Sebastiano, trasferiti ieri, ma anche altri provenienti da tutta la Penisola, molti dei quali ad elevato indice di pericolosità e sottoposti a regime di 41 bis. La necessità organica per il funzionamento in sicurezza del nuovo istituto – prosegue Moretti – è di 338 unità, mentre al momento sono in servizio solo i 156 agenti del vecchio carcere, 20 dei quali distaccati, e temiamo che l’accelerazione per l’apertura della nuova sede, che sarà inaugurata domani dal ministro Cancellieri, determini un sovraccarico di lavoro per il personale e porti al trasferimento dei detenuti previsti prima del promesso incremento di organico”. “Domani – conclude il sindacalista – la segreteria regionale della Federazione consegnerà al ministro una relazione puntuale sulle necessità organiche della Sardegna, anche in vista della nuova apertura di Cagliari, perché oltre ai piani previsti dal Guardasigilli sulle pene alternative e sul nuovo piano carceri per aumentare la capienza ricettiva, è necessario un adeguamento del personale che garantisca la sicurezza negli istituti”. Il prossimo 17 luglio Moretti sarà a Firenze, per continuare il ciclo di incontri con gli agenti di diverse strutture per affrontare e discutere dei problemi che affliggono il sistema penitenziario.

Silvio Lai (PD): “Chiudere Buoncammino”. L’apertura del nuovo carcere di Uta e la chiusura di Buoncammino a Cagliari, oltre che la soluzione per i problemi di carenza negli organici della polizia penitenziaria in Sardegna sono i due temi che il segretario regionale del Pd, Silvio Lai, ricorderà al ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri. “L’apertura della nuova struttura è sicuramente un segnale importante per Sassari e per l’intera Sardegna, voluto da tempo per chiudere il carcere ottocentesco ormai inagibile – ha spiegato il deputato del Pd -. Il prossimo passo deve essere la chiusura di Buoncammino, struttura ormai inadeguata per consentire davvero una convivenza civile ed il recupero delle persone detenute, nonostante gli sforzi della direzione e del personale impiegato. Al ministro Cancellieri – ha aggiunto – sottoporremo anche il problema degli organici della Polizia penitenziaria e dei detenuti sardi che scontano la pena in struttura fuori dall’Isola, malgrado il diritto riconosciuto alla territorialità della pena. Siamo certi dell’attenzione che l’esponente del Governo avrà per questi temi, la cui soluzione é indice di civiltà di un Paese”.

Adriano Salis (Gruppo Misto).”Dopo la chiusura della struttura ottocentesca di Sassari auspichiamo la pronta conclusione dei lavori anche nel nuovo e moderno carcere di Uta con l’abbandono della struttura inadeguata e disumana di Buoncammino”. Lo afferma Adriano Salis, consigliere regionale del gruppo Misto, in merito all’apertura del nuovo carcere di Sassari. “Abbiamo il dovere – aggiunge Salis – di restituire umanità e dignità alla reclusione dei detenuti sardi che scontano la loro pena in condizioni di sovraffollamento e promiscuità ormai intollerabili. Oltre a perseguire l’obiettivo del rientro in Sardegna dei detenuti che scontano la pena in altre strutture carcerarie del Continente”. Secondo Salis, inoltre, “la politica e le istituzioni della Sardegna devono mobilitarsi per impedire che la Sardegna diventi la ‘residenza assistita’ dei più pericolosi criminali italiani garantendo, nel contempo, civili condizioni di vita sia ai detenuti che ai lavoratori che operano per la loro custodia”.

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