Carbonia, si incatena alla porta del Comune per trovare una casa ai suoi figli. L’incontro col vice sindaco

Lo abbiamo lasciato che era incatenato al portone del Comune di Carbonia con al collo un cartello. Sopra c’era scritto scritto il motivo della sua tragedia: “Se potete aiutatemi a dare un tetto ai miei figli”.
Fabrizio Sabiu, 44 anni, operaio metalmeccanico in una ditta di Portovesme, è rimasto incatenato a quella porta per ben quattro ore prima di essere ricevuto dal vice sindaco Maria Marongiu, al quale l’operaio si è rivolto per chiedere aiuto e risolvere il suo grave problema: trovare una casa, piccola ma decorosa, per i suoi figli, di 14 e 10 anni. E anche per l’ex moglie da cui vive separato da tre anni. Uno sfratto esecutivo grava sulla loro e sarà eseguito entro la metà di settembre. E se non verrà trovata una soluzione, si apriranno scenari drammatici.

“Il vice sindaco Maria Marongiu mi ha detto che il Comune non ha alloggi disponibili. L’unica cosa che possono fare è venirmi incontro con i bonus di rimborso degli affitti. Ma in quel caso occorre avere un contratto d’affitto che richiede soldi per la caparra. Soldi che non abbiamo. Non chiedo l’elemosina, sia chiaro, ho la mia dignità, un lavoro, per fortuna, che di questi tempi è già una grande cosa. Non ho mai chiesto niente a nessuno. Voglio pagare un affitto che sia alla mia portata e che mi permetta di far fronte agli impegni. L’aiuto che mi serve è per i miei figli. Per assicurare loro una vita decorosa. Purtroppo, la mia ex moglie ha perso il suo lavoro, e questo ha aggravato la situazione. Se il Comune ci aiutasse a trovarle un lavoro, qualsiasi, sarebbe davvero un grande aiuto”.

Fabrizio Sabiu parla sottovoce, quasi si vergognasse di essere balzato agli onori della cronaca per una vicenda che in fondo riguarda la sfera privata di una famiglia, di una coppia sfortunata. Mentre parla, però, la realtà emerge in tutta la sua drammaticità: “Sono davvero disperato. Sento che la situazione mi sta sfuggendo di mano. Ho paura di perdere i miei figli o di non rivederli più. Mi vengono in mente anche pensieri strani. E non so più a chi rivolgermi per avere una mano d’aiuto”.

Fabrizio Sabiu non parla quasi mai della sua condizione di separato, tutt’altro che facile, della sua sistemazione precaria a casa di alcuni conoscenti. I suoi pensieri sono tutti rivolti ai suoi due figli, cui avrebbe voluto evitare queste drammatiche situazioni”. E aggiunge: “ La mia non è solo una battaglia per me stesso, ma è una battaglia che voglio combattere anche per tutti quelli che si ritrovano nelle mie stesse condizioni. Perché è fin troppo facile criticare quando si è solo spettatori. Certe situazioni, per comprenderle fino in fondo, bisogna viverle sulla propria pelle”.

Carlo Martinelli

 

Carlo Martinelli

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share