Parafrasando un famoso adagio popolare – qui non trascrivibile – “È facile fare uno scoop con le inchieste degli altri”. Lo sa bene il giornalista Emiliano Liuzzi, del Fatto quotidiano, che oggi racconta dei 950mila euro messi sul piatto da Cappellacci per la realizzazione del reality Sweet Sardinia. Con tanto di richiamo in prima pagina. Lo fa ventiquattr’ore dopo Sardinia Post (leggi), ma evita accuratamente di citare la fonte e, al contrario, spaccia per suo il lavoro svolto da un collega. E nemmeno si prende la briga di ‘reinterpretare’ alcuni passaggi o cambiare almeno gli aggettivi (vedi sotto). Il pezzo viene poi ripreso da altre testate nazionali, a partire dall’Huffington post, che attribuiscono l’inchiesta al Fatto quotidiano. Le cose non sono andate proprio così. Ma forse Liuzzi non se n’è accorto, quindi abbiamo deciso di preparargli uno schemino semplice semplice (guarda in pdf). Magari la prossima volta si applicherà un po’ di più. E magari avrà più rispetto per il lavoro dei colleghi. Anche di quelli del web. Sorprende (e infatti siamo convinti che si tratti di un’iniziativa personale) che un giornale come il Fatto, che tiene in grande considerazione il giornalismo on line, abbia avuto una tale caduta di stile.
