Il ritardo nelle vaccinazioni delle studentesse e degli studenti tirocinanti, delle specializzande e degli specializzandi, di tutti i corsi di laurea della facoltà di Medicina e Chirurgia è il motivo della protesta che martedì prossimo coinvolgerà gli studenti che si incontreranno sotto il palazzo del Consiglio regionale. La protesta consisterà nel portare il proprio camice o la propria divisa e un qualsiasi strumento per fare rumore. Fischietti, trombette o i coperchi delle pentole: l’obiettivo è quello di farsi sentire.
!Sin dall’inizio dei lavori sul piano vaccinale regionale – spiegano i portavoce – noi dell’associazione Reset UniCa abbiamo ripetutamente fatto presente sia alle istituzioni universitarie che a quelle regionali l’urgenza di vaccinare le studentesse e gli studenti universitari, le specializzande e gli specializzandi che dovessero entrare nelle strutture sanitarie per il tirocinio o per lavoro”.
Dopo una serie di lettere inviate all’assessorato alla Sanità e al presidente Solinas, “ci erano arrivate le false rassicurazioni che al più tardi a febbraio avremmo ricevuto la prima dose. Ma febbraio è passato e del vaccino non c’è neanche l’ombra. A niente sono valse le parole dell’assessore Nieddu, che, in un incontro in regione con il presidente del Consiglio, Michele Pais, ci aveva promesso il nostro inserimento nella lista delle categorie con priorità vaccinale”.
Nel piano vaccinale, tra le categorie che avrebbero dovuto ricevere il vaccino prioritariamente, risulta anche la “popolazione operante presso i presidi ospedalieri. Una buona notizia, se non fosse che ciò che è stato scritto non è stato messo in pratica. In quasi tutte le altre regioni d’Italia la vaccinazione di tirocinanti e personale specializzando è attualmente in corso. Non ci arrendiamo all’idea che la classe politica sarda non riesca a garantirci le tutele di cui abbiamo diritto”.