Cagliari, il piano b per il Sant’Elia: aperte solo le vecchie tribune

L’ipotesi di aprire il Sant’Elia con tutti i settori a disposizione è stata scartata dal Cagliari calcio perché ritenuta troppo costosa. Il piano b è quello di utilizzarlo con le sole vecchie tribune aperte al pubblico. Nel frattempo c’è la solita corsa per Is Arenas e 45 giorni di tempo per indicare alla Lega uno stadio per ospitare le partite di serie A per il prossimo campionato. Per ora il Cagliari punta su Quartu. I passaggi per ottenere l’agibilità sono stati indicati dalla Prefettura: la società deve produrre tutta la documentazione mancante, e lo ha ribadito subito dopo l’ultima sentenza del Tar che ha rigettato il ricorso del Cagliari contro l’archiviazione della pratica salvando però tutta le ‘carte’ finora ritenute valide. Nei prossimi giorni, entro la fine di questa settimana o al massimo all’inizio della prossima, il club presenterà tutto quello che gli è stato richiesto.

Il principale nodo rimane sempre la zona di prefiltraggio di via Olimpia: un lavoro non solo cartaceo, ma bisogna anche eseguire gli interventi. E’ necessario anche sistemare le aree per i disabili, attualmente presenti solo nella curva sud, anche negli altri settori dello stadio. Poi il Cagliari deve rispondere ad altre prescrizioni che, però, vengono considerate dalla società ostacoli facilmente superabili. Solo a quel punto il club potrà chiedere alla Commissione di vigilanza la visita di constatazione. In caso di parere positivo potrà essere rilasciato l’ok per l’agibilità. Entro il 30 giugno deve essere indicata la sede del campo di gioco per la stagione 2013-2014. E non è nemmeno esclusa l’ipotesi oltre Tirreno: da Trieste a Reggio Emilia. L’altra incognita sul piano Is Arenas rimane l’inchiesta della magistratura sui lavori di trasformazione del vecchio stadio, utilizzato in questi anni per le gare di Promozione ed Eccellenza, in un impianto da massima serie. Tornando al Sant’Elia il progetto su cui si è discusso in questi giorni è stato messo in un cantuccio perché ritenuto troppo costoso: riguardava l’apertura della tribuna coperta e delle tribune laterali, ma anche la sistemazione delle tribune amovibili prese a noleggio per gli altri settori, distinti, curva nord e curva sud. La cifra messa in preventivo è stata considerata onerosa soprattutto per quella che comunque veniva considerata una soluzione transitoria, non funzionale al piano di rilancio complessivo dello stadio. Il progetto di emergenza, nel caso in cui dovesse andare male la pratica Is Arenas, prevede l’apertura delle sole vecchie tribune: costerebbe molto meno rispetto a quello con tutti i settori, sarebbe tecnicamente poco complicato e potrebbe diventare realtà entro la fine di agosto. Fermo restando che nel frattempo società e Comune continueranno il discorso per lo stadio del futuro del Cagliari nel capoluogo.

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