Il Tribunale del Riesame ha deciso: sì al carcere, non più i domiciliari. Così è stata accolta la richiesta del pm per Marcello Melis, insegnante di 47 anni, accusato di concussione sessuale (e in alcuni casi anche violenza) nei confronti di una decina di sue studentesse che frequentavano l’istituto magistrale Eleonora d’Arborea di Cagliari. Secondo quanto riporta L’Unione sarda oggi in edicola, il pm Rita Cariello, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto sin da subito la misura cautelare in carcere. A pesare sulla decisione peggiorativa anche i nuovi riscontri: oltre alle testimonianze delle sue ex allieve, i nuovi sms che il prof di matematica avrebbe inviato appena pochi mesi fa. Sintomo per gli inquirenti di un comportamento difficile, se non impossibile, da modificare. Melis, secondo l’accusa, proponeva buoni voti in cambio di prestazioni sessuali, in alcuni casi seguiti da ricatti. A casa sua è stato ritrovato un set fotografico allestito con cui, si presume, facesse foto hard alle stesse ragazzine, molte minorenni. Una situazione nota nella scuola cagliaritana, in cui i sospetti e le voci venivano condivise da colleghi e studenti. Da qui le polemiche su provvedimenti disciplinari. Anche se la denuncia alla base dell’inchiesta è arrivata proprio dai dirigenti scolastici.
Ora, comunque, si dovranno attendere dieci giorni in cui il legale del docente potrà far ricorso in Cassazione. Nel caso si dovrà attendere il pronunciamento. Per il momento, quindi, l’esecuzione è sospesa.