“Solo una provocazione delle forze dell’ordine, che scaturisce dopo tutto quello che il nostro movimento e le altre associazioni fanno per protesta contro l’occupazione militare della Sardegna“. E’ quanto dichiarano i rappresentanti di “Sa Domu Studentato Occupato Casteddu” in merito al blitz effettuato dagli uomini della polizia militare all’alba in due abitazioni e in un circolo privato a Cagliari.
“Crediamo che l’azione delle forze dell’ordine sia riferibile a fatti accaduti tra settembre 2015 e gennaio 2016”, hanno ipotizzato i portavoce del gruppo nel corso di una conferenza stampa convocata questo pomeriggio in viale Fra Ignazio, a Cagliari. Non erano presenti i tre indagati – un 32enne, un 31enne e un 21enne – per aver violato gli articoli 326 e 290 del codice penale, rispettivamente “rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio” e “vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate”. Stamattina i carabinieri hanno sequestrato computer, hard disk, bandiere, striscioni, volantini e documenti. “Ma non riusciamo a capire che cosa cercassero effettivamente – hanno precisato i membri di Sa Domu – per questo definiamo il blitz una provocazione”.