Assalti ai portavalori: “Banda paramilitare, la mente è il vicesindaco”

Il vicesindaco di Villagrande Strisaili (in Ogliastra) Giovanni Olianas “è probabilmente il cervello della banda. Ha dato prova di esperienza criminale fuori dal comune, costantemente impegnato nell’ideazione di nuovi colpi, spesso procrastina i suoi impegni di vicesindaco per partecipare a rapine e sopralluoghi”. E’ quanto scrive il sostituto procuratore della Dda di Cagliari, Danilo Tronci, nel decreto che ha portato al fermo di 20 persone (su 23), accusate di associazione a delinquere finalizzata agli assalti ai portavalori, ma anche riciclaggio e traffico di stupefacenti.

Un ruolo di spicco nell’organizzazione sarebbe stato rivestito proprio da Olianas, nella cui casa questa mattina sono stati rinvenuti 30 mila euro. “La sua abitazione – spiega il pm – costituisce il covo principale della banda, dove gli indagati si ritrovano per progettare le varie azioni criminali”.

Olianas durante alcune intercettazioni aveva confermato di avere a disposizione due kalashnikov. Altra figura di spicco del gruppo è Luca Arzu (fratello dell’ex latitante Raffaele Arzu) che, per giustificare il suo alto tenore di vita, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbe concordato con un suo amico commercialista un’assunzione fittizia. Lo stesso commercialista si sarebbe occupato di investire il denaro di Arzu in Lettonia, soldi che sarebbero stati guadagnati con le rapine.

Il pm, nel decreto di fermo, si riferisce alla banda come di un gruppo paramilitare con a disposizione armi da guerra ed esplosivi che non si è accontentato di un colpo milionario come quello portato a termine al caveau della Vigilanza Sardegna di Nuoro, ma che con “avidità e cupidigia incontrollabile” non ha esitato a tentarne altri cinque, mandati in fumo dalle forze di polizia. In particolare il gruppo avrebbe messo a segno il 4 luglio del 2005 a San Sperate un colpo al centro commerciale Emme Zeta in cui furono portati via 15 mila euro. A dicembre del 2011 l’assalto fallito al portavalori della Vigilanza Sardegna a Irgoli, a maggio del 2012 la rapina al market Ld di Tortolì che fruttò quasi 11 mila euro. A luglio del 2015 il tentativo di rapina al caveau della Mondialpol di Arzachena, mandato in fumo dalle forze di polizia, a settembre dello stesso anno l’assalto al portavalori della Vigilpol di Bonorva che fruttò 500 mila euro. Sarebbero anche responsabili dell’assalto fallito a un portavalori della Mondialpol ad Ardara, sventato grazie alla presenza delle forze di polizia, nel novembre 2015, e a dicembre della fallita rapina al portavalori della Sicurezza Notturna a Barbusi.

La banda avrebbe tentato il mese dopo di rapinare nuovamente il portavalori della Mondialpol ad Ardara-Siligo, ma anche in questo caso l’intervento delle forze dell’ordine che fecero deviare il furgone dall’itinerario mandò a monte i loro piani. Lunedì avevano pianificato di portare a termine il colpo a Voghera. Il denaro, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato utilizzato dal gruppo per pagarsi la latitanza.

 

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