Angelo Becciu condannato, lui: “Voglio gridare la mia innocenza al mondo”

“Essere condannati non è bello, sono rimasto costernato e ho sentito su di me il peso di me stesso, della mia famiglia e anche della Chiesa, un cardinale ad essere condannato”. Il cardinale Angelo Becciu rivendica la sua innocenza in un intervento a ‘Cinque minuti’, la trasmissione di Bruno Vespa su Rai 1. Il giornalista gli ha chiesto se pensasse che il Papa credesse alla sua innocenza: “Io credo di sì e spero di sì. E comunque io mi darò da fare, è certo, per dimostrare la mia innocenza. Nelle istanze giuridiche e in tutte le maniere io voglio gridare al mondo che sono innocente, che non ho fatto assolutamente questi reati di cui vengo accusato”.

Il cardinale ha detto che acquistare palazzi è “una tradizione della Santa Sede”. “Erano i miei tecnici che mi dicevano che era possibile farlo, che ne veniva fuori un grande vantaggio per la Santa Sede, non mi presentavano grossi rischi, inoltre la persona era garantita dalla stessa banca”. Sui 570mila euro dati a Cecilia Marogna e finiti in beni personali di lusso. “Questo non lo sapevo assolutamente e se avessi saputo non l’avrei permesso. Questi soldi dovevano essere destinati solo all’operazione di liberazione della suora”. “Con il Papa eravamo d’accordo di finanziare questa operazione. Quindi quei soldi dovevano servire solo per questo. Se qualcosa è andato storto lo deve scoprire chi lo deve scoprire”, ha aggiunto. Sui soldi dati alla Caritas di Ozieri per una cooperativa il cui titolare è il fratello dello stesso cardinale, Becciu ha detto che “è il vescovo”, quindi non lui, “che decide dove utilizzarli. Finora quei 100mila non sono ancora stati utilizzati”.

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