Ci sono due arresti per il brutale omicidio di Massimo Deidda: così si chiamava l’allevatore di 63 anni (e non 59 come diffuso inizialmente) ucciso ieri a bastonate nel suo terreno a Sant’Isidoro, nelle campagne di Gergei, un piccolo Comune del Sud Sardegna.
I due fermati sono nel carcere di Uta. Già ieri notte erano stati portati in caserma perché sospettati del pestaggio che ha ucciso all’allevatore. I carabinieri di Gergei e Isili hanno lavorato tutta la notte per chiudere il cerchio dopo aver sentito le persone più vicine al 63enne ammazzato a bastonate.
Sono stati i familiari dell’uomo a dare l’allarme alle forze dell’ordine, non vedendolo rientrare a casa. Quando i carabinieri sono arrivati a Sant’Isidoro, hanno trovato una scena di brivido: l’allevatore era riverso sul pavimento con la testa fracassata, perché i due presunti assassini lo hanno colpito soprattutto lì, prima di scappare. Anche se la fuga è stata breve.
A far scoppiare la lite sarebbero state ragioni di pascolo. E quello di ieri deve essere stato l’ennesimo diverbio, culminato appunto con il massacro del 63enne. I rapporti tra Deidda e i vicini di terreno erano tesi da tempo. Tanto che i carabinieri sono andati a colpo sicuro sui due presunti omicidi chiudendo il cerchio nel giro di poche ore. In giornata dovrebbero essere diffusi i nomi delle due persone fermate perché considerate gli autori del massacro di Gergei.