Amnesty International condanna l’aggressione di Sassari la sera del 10 settembre nei confronti di un giovane ragazzo della Guinea. “Un fatto grave che si aggiunge ad altri episodi di violenza, fortunatamente limitati, come l’incendio avvenuto presso l’ex scuola di polizia penitenziaria di Monastir che sarebbe dovuta essere trasformata in un centro per la prima accoglienza di migranti a novembre 2016 o – dice l’organizzazione – le scritte minacciose nei confronti dei sindaci di Ozieri e Tula per aver aderito al bando Sprar e per aver permesso di ospitare a Tula un corso per formare migranti nel marzo 2018”. Secondo Amnesty “questi episodi paiono fomentati da un clima di intolleranza e spesso di confusione, ingenerata anche da comunicazioni avventate e inopportune da parte di rappresentanti politici. Utilizzare linguaggi inappropriati ed evitare di condannare in modo netto atti di violenza come quello sopra richiamato non può che fomentare e in qualche modo legittimare certi episodi di violenza”.