Aggressione razzista a Sassari, identificato il capo del branco

È un 20enne italiano con precedenti penali il principale principale protagonista dell’aggressione razzista avvenuta a Sassari, la sera del 10 settembre, contro un ragazzo di 22 anni originario della Guinea, titolare di protezione internazionale e residente in città da oltre sei anni. A identificare il picchiatore, di cui non sono state rese note le generalità, sono stati gli agenti della Polizia locale, dopo aver visionato i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi di corso Cossiga, dove è avvenuta l’aggressione. “Mentre attendeva che scattasse il verde semaforico all’intersezione con corso margherita di Savoia, un gruppetto di coetanei ha attraversato la strada in direzione opposta e ha raggiunto il ventiduenne: a questo punto è scattata l’aggressione”. Il 20enne è considerato il capo del branco.

Secondo la ricostruzione degli agenti della polizia locale, guidati da Gianni Serra, il giovane “ha colpito con una violenta gomitata al fianco il ragazzo; quest’ultimo, sofferente per il colpo subito, ha chiesto il perché di quell’azione al suo aggressore, il quale ha risposto: ‘Io sono a casa mia, vai a casa tua, io a casa mia faccio quello che voglio!’. Contestualmente, il giovane straniero è stato colpito una prima volta in pieno volto da un pugno sferrato dalla stessa persona che gli aveva inferto la gomitata”. Quindi il 22enne della Guinea “è stato immobilizzato da un secondo giovane che gli ha cinto un braccio intorno al collo mentre un terzo uomo gli ha sferrato un secondo violento pugno in pieno viso. Il giovane straniero è caduto al suolo e, a questo punto, tutti e tre gli aggressori lo hanno colpito con calci su tutto il corpo e al volto. Solo le urla di una coppia di anziani che ha assistito al fatto ed il convergere di altre persone ha fatto desistere i tre uomini, che sono scappati”.

L’attività investigativa svolta dal Comando di polizia locale “ha permesso di ricostruire integralmente i fatti; le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nell’area suddetta, le testimonianze rese dalle persone accorse per soccorre il ragazzo e gli ulteriori elementi di prova raccolti, hanno permesso di identificare con certezza l’aggressore primo e più violento, e si confida di identificare presto l’intera banda costituita da tre persone”.

Stamane Serra ha consegnato un’informativa al procuratore Gianni Caria, che dovrà ora decidere se e quali provvedimenti adottare. Le indagini intanto proseguono per identificare gli altri componenti del branco.

 

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