È il primo progetto di rigenerazione marina della posidonia in Sardegna ed è realizzato da ZeroCO2, startup italo-guatemalteca che sviluppa progetti di riforestazione ad alto impatto sociale in diverse regioni del mondo, insieme con Worldrise, onlus attiva nella conservazione e valorizzazione dell’ambiente marino. Il progetto, partito ufficialmente il 21 marzo in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, prende proprio il nome di Posidonia. Lo scopo del progetto è duplice, come spiegano gli organizzatori: da un lato punta a ripristinare un’area di 100 metri quadri di Foresta Blu a Golfo Aranci con la piantagione di 2.500 piante posidoniacee; dall’altro mira a creare consapevolezza sull’importanza della salvaguardia degli ecosistemi marini e in particolar modo della Posidonia Oceanica implementando un progetto educativo con le scuole elementari e medie del territorio.
La posidonia oceanica è una pianta marina che cresce solo nel Mediterraneo, fondamentale per l’equilibrio ecologico costiero. Un ettaro di posidonia è in grado di ospitare fino a 350 specie differenti – sottolineano gli esperti della onlus – favorendo la biodiversità. Inoltre ogni giorno un metro quadro di quest’alga può generare fino a 15 litri di ossigeno. “Purtroppo però nel Mediterraneo, negli ultimi 50 anni, il 29 per cento delle praterie è regredito: ogni metro quadro che perdiamo causa l’erosione di circa 15 metri di litorale sabbioso”, dicono.
Durante la settimana dal 21 al 25 marzo, zeroCO2 e Worldrise realizzeranno una serie di attività e appuntamenti che coinvolgeranno Philippe Cousteau Jr, nipote del noto esploratore oceanografo Jacques Cousteau e fondatore di EarthEcho International, organizzazione ambientalista no profit sviluppata per sostenere la nuova generazione attiva per la protezione dell’oceano. Tra le attività previste: lezioni in aula, una bio-passeggiata e il monitoraggio della qualità dell’acqua marina con i kit di EarthEcho. L’inizio della messa a dimora delle piante avrà ufficialmente luogo a maggio.