Pescatori contro il deposito Gnl: “Arriva fuori tempo, costi esorbitanti e rischio sicurezza”

C’è preoccupazione nel villaggio pescatori di Giorgino, alle porte di Cagliari, all’indomani della decisione del Tar del Lazio di respingere il ricorso sull’ipotesi di ubicazione dell’impianto di Gnl nel vicino Porto canale. Il deposito minaccia un’economia in espansione che non tutela la sicurezza dei cittadini e delle imprese.

La protesta è del Comitato di quartiere del villaggio pescatori, impegnato da tempo in attività sociali e culturali di promozione del borgo, orientate alla valorizzazione della laguna di Santa Gilla e del proprio litorale a fini turistici. Un’economia importante in crescita, minacciata da un “impianto previsto a ridosso delle case che rischia seriamente di colpire le attività economiche, anche turistico ricreative, che si sono sviluppate lungo la laguna e nella limitrofa area portuale – spiega in una nota il Comitato -. L’ubicazione dell’impianto di Gnl non può essere una questione giuridica, da risolvere in tribunale, è questione rilevante sul piano politico, per le conseguenze che determina nella sicurezza e nella vita degli abitanti di Giorgino, nelle possibilità di crescita economica delle attività eco-sostenibili dell’intera laguna, nella salvaguardia della operatività di diverse attività portuali”.

La sentenza del Tar “spiana la strada per la realizzazione del deposito di gas naturale liquefatto e dell’impianto di rigassificazione nel porto di Cagliari, in una fase nella quale il prezzo del Gnl rende quella fonte energetica fuori mercato, con un costo esorbitante, e mentre leggi dello Stato impongono una riduzione del suo consumo alle persone, alle aziende, alle amministrazioni pubbliche – denuncia il Comitato -. Come dire arrivare fuori tempo. Non solo ma anche accettando l’impiego transitorio del Gas, in attesa di sostituire i combustibili fossili con fonti pulite e alternative come stabilito in ambito europeo, si pretende di farlo dove più conviene all’impresa che gestisce l’impianto, piuttosto che tutelare i diritti allo sviluppo e alla sicurezza dei cittadini cagliaritani e delle iniziative economiche espressione delle vocazioni produttive locali”.

La richiesta del Comitato è quella di “individuare una ubicazione che rispetti i diritti della comunità locale, e non pregiudichi tante altre attività economiche nel Porto di Cagliari e nella laguna di Santa Gilla”. Per discutere di questo argomento è stato organizzato un dibattito pubblico venerdì 13 gennaio, nella sede del salone parrocchiale, al quale è stata invitata anche la società costruttrice dell’impianto.

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