No ai mega-impianti rinnovabili, i comitati: “Il Consiglio ci prende in giro”

Le commissioni non sono state convocate, il Consiglio regionale ha disatteso gli impegni e così il coordinamento dei comitati territoriali che protestano contro la realizzazione selvaggia di mega-impianti di energia rinnovabile in Sardegna si rivolge al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. I comitati da tempo chiedono una moratoria al rilascio di autorizzazioni per i nuovi impianti, in attesa che Stato e Regione elaborino una strategia energetica per l’Isola. Il Consiglio regionale al termine dell’ultima sessione di lavori sul collegato ha approvato un ordine del giorno di impegno in questo senso ma ai comitati non è bastato. E ora già prevedono all’orizzonte altri tipi di iniziative man mano che arriverà il momento di aprire i cantieri.

“Il presidente Pais ci prende in giro – spiega Luigi Pisci, uno dei portavoce dei comitati, che anche oggi si sono dati appuntamento sotto il palazzo del Consiglio per un sit-in -, la sensazione è che il potere politico regionale stia trattando i comitati come dovrebbe trattare, invece, le multinazionali”. Ora la segnalazione al capo dello Stato: “Signor Presidente – si legge nella lettera -, non possiamo accettare che scelte pur condivisibili, come quella della transizione energetica, possano avvenire impedendo a amministrazioni locali, cittadine e cittadini di essere protagonisti in questo momento essenziale per la vita delle comunità e delle future generazioni”. I rappresentanti dei comitati chiedono di “rivedere questo percorso e renderlo più adeguato ai bisogni di una comunità, quella sarda, che nel corso del tempo è stata gravata da pesanti servitù. Una moratoria – precisano – ci consentirebbe di ridisegnare la mappa, salvaguardando la nostra identità”. Da qui l’appello a Mattarella: “Aiuti la Sardegna perché non subisca una nuova forma di colonizzazione: quella energetica”.

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