L’invasione del granchio blu danneggia i pescatori, l’Isola tra le regioni più colpite

L’invasione del granchio blu – una specie aliena, cioè non presente naturalmente negli ecosistemi marini italiani, arrivato a causa del trasporto marittimo e dei cambiamenti climatici – sta diventando un’emergenza per il settore della piccola pesca costiera nell’Isola, causando notevoli danni economici.

“Questa specie aliena invasiva, originaria delle coste Atlantiche dell’America – dice l’assessora all’Agricoltura, Valeria Satta – è stata segnalata per la prima volta in Sardegna nel 2017 (a S’Ena Arrubia area lagunare dell’Oristanese) dai ricercatori dell’agenzia regionale Agris che stanno continuando a fare sopralluoghi e monitoraggi scientifici in numerose aree lagunari, a seguito delle segnalazioni ricevute dai pescatori, per valutare la diffusione della specie e fornire un primo supporto tecnico-scientifico agli operatori della pesca. Alla luce delle prime indagini – prosegue Satta – emerge una situazione allarmante. Negli ultimi due anni la specie si è diffusa in modo esponenziale e capillare nelle aree costiere, colonizzando in maniera elettiva quasi tutti gli ambienti lagunari gestiti da Consorzi e non”.

Il granchio blu in Sardegna si sta diffondendo soprattutto nella costa orientale, tra San Teodoro e Orosei. Nelle lagune oristanesi e del Sulcis e ora, stanno dilagando anche nelle lagune del Cagliaritano, attaccando specialmente gli allevamenti di ostriche e cozze. I danni che i pescatori stanno rilevando maggiormente sono quelli alle attrezzature. Questa specie distrugge infatti le reti e le nasse di piccole dimensioni. “Crediamo fortemente di essere una delle Regioni maggiormente toccate da questo problema che sta davvero danneggiando i nostri pescatori. Va bene il tavolo tecnico ma chiedo anche la presenza politica in quanto poi i pescatori, che chiedono risposte, li vediamo noi assessori tutti i giorni. Dobbiamo dare spiegazioni agli operatori del mare. Abbiamo 27 compendi ittici distribuiti in tutte le coste della Sardegna. Per fortuna ancora oggi dal punto di vista economico c’è un prezzo interessante offerto ai nostri pescatori ma questo tenderà a scendere velocemente finita l’estate. Il problema è l’autorizzazione all’utilizzo di attrezzi idonei alla cattura di questa specie e lo smaltimento degli esemplari non ritenuti utili alla vendita”

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