Dopo tre anni ancora nessuna bonifica per riparare l’inquinamento causato dalle attività degli impianti industriali di Fluorsid, a Macchiareddu. Lo ricorda l’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico: “Al disastro si aggiunge l’elusione degli obblighi di effettiva integrale bonifica, il minimo da fare in occasione di simili danni alla natura e al popolo”. L’inquinamento è arrivato anche in Tribunale con un procedimento che si è concluso con il patteggiamento e l’assunzione dell’obbligo di bonifica. Come ricorda il Grig, i dieci indagati hanno raggiunto un accordo con il pm per 23 mesi di arresto e 7mila euro di multa. La Fluorsid, costituitasi parte civile, aveva deciso di accollarsi il costo integrale delle bonifiche, 22 milioni di euro.
L’integrale bonifica ambientale – “l’unico obiettivo sensato e valido in una simile situazione” deve esser sorvegliata e verificata dalla magistratura, che per questo ha dato delega al Corpo forestale, che ha informato la Procura, il ministero dell’Ambiente, la Città metropolitana di Cagliari e i Comuni interessati dell’assenza di qualsiasi avvio dell’attività a tre anni dalla sentenza. “Le dimensioni dell’inquinamento sono risultate devastanti – si legge ancora nella nota del Grig -. Pur muniti delle più importanti certificazioni di qualità e sostenibilità ambientale, gli impianti della Fluorsid sono risultati al centro di un vero e proprio disastro ambientale”. E aggiunge: “Sì, è vero, gli impianti Fluorsid ricadono in un sito di interesse nazionale per le bonifiche ambientali e sono stati autorizzati con Autorizzazione integrata ambientale nazionale e i controlli – basati su autocertificazioni – sono di competenza Ispra, ma è semplicemente folle che una Regione non abbia il polso ambientale e della salute del proprio territorio”.