In fumo tremila ettari di bosco l’anno: “Pascoli e aziende salvano l’ambiente”

La Sardegna perde ogni anno a causa degli incendi oltre 2700 ettari di bosco (media 2011 – 2020), e considerato che per far rinascere tutto l’ecosistema servono circa 15 anni, stiamo rinunciando, a oltre 40mila ettari. Media che purtroppo quest’anno si dovrà aggiornare in negativo già con i roghi di luglio, dopo che negli ultimi tre anni i dati, riguardo i boschi, erano sempre sotto i duemila ettari.

L’anno horribilis degli ultimi 10 anni è stato il 2017 con oltre 5600 ettari mentre il 2018, in una delle estati più piovose di sempre, gli ettari di bosco inceneriti furono 55. Secondo Coldiretti Sardegna “occorre ridare centralità alle imprese agricole e rivedere alcuni parametri rivelatesi inadeguati, che stanno impedendo agli animali di pascolare e pulire i boschi. Il bosco è determinante per l’ambiente, è un grande polmone verde che consente di emettere massicce quantità di ossigeno e, allo stesso tempo, di assorbire buona parte della CO2 presente nell’aria, con un grosso contributo alla sostenibilità, alla sicurezza e alla bellezza. Ma è anche decisivo per la sicurezza della popolazione – sostiene l’organizzazione agricola – Non va dimenticato il suo ruolo nella tenuta idrogeologica dei territori considerato che lungo la Penisola, cosi come in Sardegna, più di 9 comuni su 10 (91,1%) sono a rischio per frane, smottamenti o alluvioni in una situazione in cui – continua la Coldiretti – gli eventi meteo estremi sono sempre più frequenti, dalle grandinate alle bombe d’acqua, e mettono in serio pericolo città e campagne. Nell’estate 2021, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dell’European Severe Weather Database (Eswd), gli eventi estremi sono aumentati del 140%, con siccità, caldo torrido, trombe d’aria, alluvioni, bombe d’acqua e grandinate”.

Per difenderlo occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. A cominciare “dall’innalzamento dei limiti di pascolamento nelle superfici forestali che oggi sono davvero troppo bassi con sole 3 pecore ad ettaro – spiega il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Allo stesso tempo dal ministero consentano che le Pratiche locali tradizionali (Plt) abbiamo tara 30 e non 70. Da quando lentare sono aumentate gli animali non hanno più pascolato nelle zone forestali e di conseguenza hanno creato un enorme carico d’incendio sui boschi”.

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