L’obiettivo è quello di impedire la pesca a strascico, che ha un impatto molto negativo sui fondali e in generale su tutto l’habitat marino. Per questo al largo della costa del Sinis sono state posizionate delle barriere per inibirla, in particolare nell’Area marina protetta Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre. Nei giorni scorsi sono stati posizionati una sessantina di dissuasori, disposti in immersione a circa 35 metri di profondità sul fondale sabbioso. Le barriere impediranno l’avanzata eventuale di reti trainate su fondale, pratica illegale nelle Aree marine protette, sotto costa e a meno di 3 miglia.
L’attività rientra all’interno del progetto Saturn – Strutture antistrascico per la tutela e il ripristino naturale nell’Area marina protetta Penisola del Sinis. Il progetto, coordinato dalla Fondazione Medsea insieme al Flag pescando della Sardegna centro occidentale, in collaborazione con l’Amp, è stato finanziato da Argea con fondi per un valore di 300mila euro. Si tratta del primo esempio di questo tipo nell’Isola. “La pesca a strascico è tra i tipi di pesca che arrecano maggiore danno ai fondali – spiega la responsabile dei progetti a mare di Medsea, Francesca Frau -. Per questo è regolamentata nelle aree marine protette. Le reti dello strascico hanno la capacità di rimuovere tutto quello che è presente nel fondale, dalle praterie di posidonia oceanica al coralligeno, habitat protetti, indispensabili per il nostro mare: una volta che tutto questo viene rimosso, non ha la capacità di rigenerarsi e non viene più recuperato”.
Saturn, oltre ad essere il primo esempio di barriere antistrascico nell’Isola che mira a inibire attività illecite attraverso dissuasori sottomarini, in supporto ai regolari controlli, è anche il primo esempio di autotutela partito dalle segnalazioni della comunità locale e dai pescatori. “Puntiamo molto come Flag sul messaggio culturale che il progetto veicola – aggiunge Sandro Murana, presidente del Flag pescando -. Abbiamo basato la nostra strategia complessiva sull’idea che gli operatori della pesca artigianale costituiscano i primi veri difensori del nostro mare”.