Teatro, in scena “La coscienza di Zeno” di Tullio Kezich a San Gavino e Cagliari

Si apre il sipario su “La coscienza di Zeno” di Tullio Kezich, fortunato adattamento teatrale dell’omonimo romanzo di Italo Svevo, in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC: la pièce – nell’allestimento del Teatro Carcano di Milano, con Giuseppe Pambieri nel ruolo del protagonista, per la regia di Maurizio Scaparro – sarà in scena martedì 6 maggio alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale dove chiuderà in bellezza la Stagione 2013-14 (nell’ambito del XXXIV Circuito Teatrale Regionale Sardo).

La storia di Zeno Cosini, ricco commerciante triestino, narrata in forma di diario al suo psicanalista rivivrà poi – in una sorta di lungo flashback – da mercoledì 7 fino a domenica 11 maggio sul palco del Teatro Massimo di Cagliari (da mercoledì a sabato alle 20.30, domenica alle 19 e giovedì anche la pomeridiana alle 17) per l’ultimo appuntamento con La Grande Prosa al Teatro Massimo firmata CeDAC.

Nel cast – accanto a Giuseppe Pambieri – spiccano i nomi di Nino Bignamini e Giancarlo Condé, accanto a Silvia Altrui, Guenda Goria, Margherita Mannino, Marta Ossoli, Antonia Renzella, Raffaele Sincovich, Anna Paola Vellaccio e Francesco Wolf. Le scenografie che rievocano la temperie culturale, lo stile e il gusto di un’epoca sono di Lorenzo Cutùli; e i costumi ispirati alla moda del tempo (e al carattere dei personaggi) sono di Carla Ricotti, mentre la colonna sonora è curata da Giancarlo Chiaramello.

Viaggio nella mente – e tra i ricordi – di un uomo apparentemente di successo, solido esponente della buona borghesia, al quale fortuna e prestigio sociale non però hanno negato, anzi paradossalmente acuito la consapevolezza della propria inadeguatezza, della distanza incolmabile tra l’essere e l’apparire, del divario tra propri desideri e impulsi (spesso inconfessati, e inconfessabili) e l’agire quotidiano, “La coscienza di Zeno” è il primo romanzo italiano “moderno”. Il racconto dell’“inettitudine”, curiosa malattia morale da cui sarebbe affetto il protagonista, si snoda attraverso episodi emblematici, descritti con inconfondibile e sottile (auto)ironia: la morte del padre e l’ombra del senso di colpa, per un rapporto sempre conflittuale e problematico; la cronaca di un matrimonio felice con la donna sbagliata (che si rivelerà una moglie ideale); le tentazioni e le infedeltà; oltre all’eterna battaglia contro il vizio del fumo, che regala l’inesauribile piacere di un’ennesima, ultima sigaretta.

 

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