Fotografia e surrealismo, da oggi a Cagliari una mostra dedicata ad André Breton

A novant’anni dalla prima edizione del manifesto del surrealismo di André Breton, la scuola di fotografia dell’Associazione culturale S’umbra ha dedicato il corso all’approfondimento teorico, al pensiero, agli esercizi di stile, alle tecniche e al vissuto surrealista.

Una volta acquisite le basi teoriche sulla storia della fotografia e il linguaggio fotografico, e dopo essersi dedicati alla pratica di ripresa e allo sviluppo e stampa in camera oscura, gli allievi hanno sperimentato il collage, la scrittura automatica, i racconti di sogni, i rayogrammi, les promenades surrealistes, e il perdersi nella città, proponendo alla fine di questo percorso il progetto fotografico “Anche dopo l’ultimo getto”. In mostra nello spazio di via san Giuseppe a Cagliari, da venerdì 13 giugno a domenica 6 luglio, gli scatti di  Damiano Usala, Bruna Melis, Stefania Arca, Roberta Serra, Riccardo Pani, Mario Campus, Giovanni Spissu, Laura Cancedda, Federico Zoccheddu e Riccardo Angei.

In omaggio ai pensatori surrealisti, rovistando nell’inconscio, i sogni di ognuno si sono mescolati con quelli degli altri, così anche la luce e le ombre hanno iniziato a giocare scardinando i piani, rovesciando gli orizzonti, alla ricerca inesauribile di immaginifiche realtà.

“Sta a noi dunque cercare di discernere sempre più ciò che si trama all’insaputa dell’essere nel profondo del suo spirito.[…] La rivoluzione di un cadavere e i suoi amici. […] Ricordiamoci che l’idea di surrealismo tende semplicemente al recupero totale della nostra forza psichica, con un mezzo che non è altro se non la discesa vertiginosa in noi stessi. […] Quest’estate le rose sono azzurre e il bosco è vetro” ( Manifesto del surrealismo, 1924, André Breton)

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