Pd sconfitto ai ballottaggi, Cucca: “Sempre più necessaria l’unità interna”

Sardinia Post ha chiesto al senatore Giuseppe Luigi Cucca, segretario regionale del Pd dal 30 aprile scorso, di commentare l’esito dei ballottaggi.

Una sconfitta nettissima a Oristano, con la candidata Maria Obinu che ha chiuso al 34.71 per cento contro il 65,29 del vincitore Andrea Mutzu; una sconfitta di misura a Selargius, dove il segretario provinciale del Pd, Francesco Lilliu, ha perso di misura su Gigi Concu, fermandosi al 48,77 per cento. È questa la sintesi dei ballottaggi 2017 per la coalizione di centrosinistra. Sardinia Post ha chiesto al senatore Giuseppe Luigi Cucca, segretario regionale del Pd dal 30 aprile scorso, di commentare l’esito del voto.

Segretario, doppia sconfitta per voi. Non è andata benissimo.

In Sardegna le urne ci dicono che dobbiamo cambiare passo. C’è la necessità di dare un’immagine diversa rispetto all’ultimo periodo, superando le lacerazioni interne. Lo conferma sia il risultato negativo di Oristano, dove il centrosinistra si è addirittura diviso in tre e abbiamo perso nettamente; sia il dato di Selargius che ci consegna sì un’altra sconfitta, ma abbiamo sfiorato il risultato, proprio perché il partito e la coalizione erano uniti.

Partiamo da Oristano: al primo turno dell’11 giugno solo il Pd era in corsa la candidata ufficiale, Maria Obinu, e quella di protesta, Anna Maria Uras, la fuoriuscita dem. Poi lo strappo del Partito dei Sardi che ha scaricato la coalizione e corso con un proprio leader, Vincenzo Pecoraro, in alleanza con l’Udc.

Le tensioni che a Oristano hanno accompagnato la scelta del candidato sindaco sono una storia da non ripetere.

Il Pd, però, ha la tendenza a imporre sempre propri candidati.

Non credo che ci siano mai state imposizioni così nette da parte del Partito democratico. Direi anzi che il tentativo di è imputabile ad altre formazioni.

Nomi?

Non è necessario. È invece importante riflettere sull’altro dato eclatante attivato dalle urne: l’astensionismo al 57 per cento. Vero che ai ballottaggi, tendenzialmente, la partecipazione è sempre più ridotta. Ma un valore così elevato è drammatico.

C’è una relazione tra voto alle Comunali e governo della Regione?

Io ho sempre detto che le Amministrative sono una partita a sé. Perché il rapporto tra candidati ed elettori è diretto. Ancor più in Sardegna, dove c’è una prevalenza di piccole comunità e ci si conosce tutti. O quasi.

Come si risolve il problema della litigiosità?

Mettendo da parte i personalismi e facendo prevalere, sempre e comunque, l’interesse di coalizione.

Detta così, è facile.

È realmente facile. La via dell’unità non ha mai impedimenti, quando convintamente si decide di percorrere la strada.

Lei è stato eletto lo scorso aprile, a giochi ormai chiusi. Questa doppia sconfitta, avversari e alleati non gliela possono attribuire.

Quando ho vinto le primarie, mancava una settimana alla presentazione delle liste. Non solo non c’era materialmente il tempo per intervenire, ma soprattutto lo avrei dovuto fare a gamba tesa. Non aveva senso. Guardiamo al futuro con ottimismo. Ogni sconfitta è una lezione da cui imparare qualcosa.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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