Meridiana choc, all’orizzonte oltre 1600 licenziamenti

Meridiana presenta il piano di licenziamenti e la realtà va oltre le peggiori previsioni: i numeri choc parlano di 1.478 unità. Un colpo di scena che ribalta i numeri peggiori (circa 1.200) licenziamenti e che rende la crisi della compagnia aerea sarda drammatica ben al di là di quanto si conoscesse. I Consigli di Amministrazione di Meridiana Fly e Meridiana Maintenance hanno comunicato oggi alle organizzazioni Sindacali e alle istituzioni competenti, l’avvio della procedura finalizzata alla messa in mobilità di 1.478 unità in esubero strutturale per Meridiana Fly (262 Piloti, 896 Assistenti di Volo e 320 Personale di Terra) e di 156 unità per Meridiana Maintenance, la maggior parte delle quali già oggi interessate da CIGS. La decisione odierna è coerente con la procedura attivata in sede ministeriale nel Febbraio 2011 – recita una nota stampa della compagnia – nella quale era stato adottato, d’intesa con le organizzazioni sindacali, lo strumento di ammortizzazione sociale di CIGS per complessivi 4 anni e la successiva mobilità. Saranno ora immediatamente attivati gli opportuni confronti con i sindacati e Governo e Regione per definire l’utilizzo degli strumenti disponibili per la gestione del personale in esubero.

Le parole di Scaramella: “Proseguiamo nel percorso di rilancio”.

“L’avvio di tale procedura è un passo obbligato, sebbene doloroso – ha dichiarato l’amministratore delegato di Meridiana, Roberto Scaramella – proseguiamo nel percorso di rilancio di Meridiana e siamo soddisfatti dei risultati sin qui raggiunti, tuttavia la riduzione dell’attività avvenuta negli anni aveva prodotto già nel 2011 un eccesso di risorse strutturale. L’azienda, con il fondamentale supporto del proprio azionista, si è impegnata in questi anni a mantenere il maggior numero di risorse possibili in attività grazie alla CIGS a rotazione. Con l’approssimarsi del termine della Cassa Integrazione – continua l’ad di Meridiana – affrontare il problema dell’eccesso di capacità non è più rinviabile per recuperare rapidamente competitività. Questo processo è stato già affrontato da larga parte dei nostri concorrenti a livello internazionale e anche in Italia. Il settore del trasporto aereo negli ultimi anni ha dovuto far fronte agli effetti della crisi economica e finanziaria e alla trasformazione dello scenario competitivo con l’affermarsi delle compagnie low cost straniere, che si avvalgono oltre che di importanti contributi anche di costi operativi nettamente inferiori,
circa il 30% in meno, rispetto ai vettori tradizionali.”

Confermata la sostituzione della flotta con l’arrivo dei Boeing al posto degli Md 80

Dunque un’accelerazione del piano di riduzione del personale che passa anche per il cambio della flotta aerea. Il progetto porterà l’azienda ad avere tutti aerei di tecnologia Boeing già entro la fine del 2015 e una dimensione del personale adeguata alla flotta gestita, con una drastica riduzione dei costi operativi. Operazione che passa per la dismissione dei vecchi Md 80, flotta storica della compagnia, e l’utilizzo di aerei che, probabilmente, non verranno acquistati ma presi in leasing. Tuttavia sul camviamento della flotta restano ancora molti dubbi e non si conoscono i dettagli operativi. “La compagnia è rimasta troppo a lungo legata alla sua struttura industriale degli anni ’90, invece per rimanere competitivi bisogna adeguarsi al cambiamento, anzitutto tecnologico: Meridiana – afferma l’amministratore delegato Roberto Scaramella – punta a una riorganizzazione aziendale ed industriale in linea con i principali concorrenti europei”.

L’accelerazione al piano esuberi dopo la nuova ricapitalizzazione dell’Aga Khan.

La presentazione del piano esuberi era prevista per fine settembre, ma c’è stata un’accelerazione. Tuttavia i numeri delle persone che usciranno dal perimetro aziendale è notevolmente superiore rispetto alle previsioni: circolavano cifre che parlavano al massimo di 1.200 esuberi, ma si contava, attraverso trattative in sede ministeriale sul modello Alitalia, di far scendere gli esuberi “strutturali” a 900. Certamente contano le continue perdite della compagnia aerea, che per non portare i libri in tribunale deve affidarsi alle frequenti iniezioni di liquidità del fondo Akfed, nella persona dell’azionista principale, il principe Karim Aga Khan. L’ultima ricapitalizzazione parla di altri 200 milioni di euro. La compagnia nel comunicato stampa cerca una via diplomatica, parlando di “interventi sul personale annunciati che riguardano, infatti, attività che erano già state in gran parte dismesse e non inficiano quindi, in alcun modo, il normale sviluppo delle operazioni né pregiudicano i livelli di servizio verso i propri clienti e partner, la cui soddisfazione rimane elemento centrale della strategia aziendale”.

Il Fondo Akfed ha chiesto la riduzione dei costi.

Riduzione dei costi strutturali. Meno aerei e (molti) meno lavoratori. L’Aga Khan ha deciso di non far fallire Meridiana ma non può, vuole o non è semplicemente più in grado di salvare i suoi dipendenti. Troppi e troppo costosi. Questo traspare dal comunicato della comagnia e annulla quella corrente di pensiero che vuole solo nell’amministratore delegato Roberto Scaramella l’autore di un piano “lacrime e sangue”. “Dopo anni di perdite strutturali, il nuovo piano comincia a dare i suoi frutti: negli ultimi 16 mesi la nuova squadra manageriale nominata da AKFED è riuscita a dimezzare le perdite rispetto all’anno precedente, recuperare 10 punti percentuali sulla puntualità dei voli, migliorare di 5 punti percentuali il fattore di riempimento dei voli, e registrare indici in netto miglioramento su tutti i parametri industriali, economici e finanziari rilevanti di questo settore industriale” spiega la compagnia aerea con base a Olbia e Cagliari nella nota stampa. Per completare il progetto di ristrutturazione è indispensabile procedere alla riduzione dei costi strutturali, confermando quindi la procedura di licenziamento collettivo per il personale in esubero, aperta nel 2011.

Saranno quasi 800 i lavoratori sardi licenziati

Il personale sardo in esubero ammonterà a 796 persone su 1478 unità, distribuito con 608 lavoratori a Olbia, 188 a Cagliari, 561 a Milano Malpensa e 213 a Verona, più circa 64 lavoratori in altre sedi periferiche. “Meridiana Fly si trova oggi a operare con una struttura di costi non più competitiva – conclude il comunicato del vettore sardo – il costo del lavoro incide significativamente nei conti di Meridiana ed in particolare della controllata Meridiana Fly, in quanto rappresenta circa il 25% dei costi totali, mentre la media delle compagnie aeree vede questo indice pari a meno del 20%. Per un vettore low cost, il CASK (costo per sedile offerto per km) è inferiore del 30% rispetto alle compagnie tradizionali”. Ora si attendono le reazioni dei sindacati, ma soprattutto della Regione. Nelle scorse settimane si era profilata l’ipotesi di aprire un tavolo di trattativa con la compagnia e il Governo. Ora ci sono 1.478 esuberi. Con effetti sociali facilmente ipotizzabili.

Giandomenico Mele

Leggi anche: Meridiana, l’assessore Deiana al Governo: “Convocare subito un tavolo istituzionale di crisi”

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