Il modello è quello dell’aereo-navetta. Con una frequenza altissima. la novità è contenuta nella continuità territoriale 2017-2020 presentata questo pomeriggio dall’assessore ai Trasporti, Massimo Deiana. Che dice: “Ogni volta che abbiamo parlato di voli-navetta, sono scoppiate polemiche. Ma nella sostanza arriveremo a questo con la nuova Ct1”.
Per capire ogni quanto partiranno gli aerei dagli scali sardi verso Fiumicino e Linate, bisogna guardare lo schema numero tre, allegato alla continuità. Cominciando da Cagliari, risulta che il capoluogo sardo, attualmente, è collegato con Roma da un minimo di sette voli a un massimo di dieci. Vuol dire uno 90 minuti. Si salirà a 18 già dal primo anno di nuovo regime, quindi nell’estate nel 2018: cioè uno ogni 50 minuti. Nel 2020 si arriverà a 21. “Considerando che le ore operative sono dalle 6 alle 22, significa un volo ogni quaranta minuti”, dice Deiana. Questo nel fine settimane del picco stagionale, ovvero i sabati e le domeniche di luglio e agosto. E comunque “sulla carta – precisa l’esponente della Giunta -: perché le compagnie possono anche prevedere tratte bis, a distanza di un quindici minuti dalla precedente, nelle ore di punta”. L’aumento della frequenza è previsto non solo a Cagliari ma anche negli scali di Olbia e Alghero, e sempre verso Roma e Milano. Sotto la tabella riassuntiva.
Gli aerei da impiegare nella Ct1 saranno ancora gli Airbus 319, 320 e 321 e i Boeing 737. Significa una capienza non inferiore ai 170. Su Cagliari-Fiumicino gli oneri di servizio costeranno alla Regione, quindi ai sardi, 19,2 milioni; dal capoluogo a Linate 11,8. Da Alghero il costo della Ct1 sarà di 6,7 milioni su Roma e 5,4 verso Linate. Da Olbia, 4,5 milioni su Fiumicino e 3,5 su Linate. Così ogni anno.
Quanto alla copertura totale della nuova continuità territoriale – 51,1 milioni nel 2017, 52,6 nel 2018 e 50,5 sia nel 2019 che nel 2020 – “dal governo Renzi – spiega l’assessore – abbiamo ottenuto 120 milioni nel quadriennio. I primi trenta ci sono già stati accreditati. Sugli altri attendiamo la delibera del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). L’intervento dello Stato è necessario per poter reinvestire le risorse regionali che risparmiamo nella continuità territoriale verso gli aeroporti minori (Ct2) e nel potenziamento delle rotte internazionali”.
A proposito di Ct2, Deiana parla di “un bando rapido, non appena saremo nelle condizioni: con certezza copriremo gli scali di Torino, Verona, Bologna e Firenze puntando appunto su rotte dove i sardi viaggiano frequentemente per motivi di lavoro o di studio”.
Al. Car.
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