Marea nera, il ministero dell’Ambiente chiederà i danni a E.On

“Basta con la disattenzione per l’ambiente”, il messaggio questa volta non arriva dalle associazioni ma dal titolare del ministero dell’Ambiente, Andrea Orlando. Ed è rivolto alla società E.On che gestisce la centrale elettrica di Fiume Santo, a Porto Torres.  Non solo: presto arriverà la richiesta  dei danni alla società per l’inquinamento provocato dalla cosiddetta “Marea nera”, lo sversamento di olio combustibile avvenuto a gennaio 2011. Lo hanno reso noto il senatore e segretario del Pd, Silvio Lai, e la collega deputata Giovanna Sanna, i quali in una conferenza stampa hanno precisato che questo avverrà al termine del processo in corso a Sassari.

“Abbiamo incontrato il ministro – ha aggiunto Lai – il quale ci ha comunicato che l’ispezione da parte dell’Ispra ha confermato una situazione difficile”. “Abbiamo chiesto un incontro con il ministro Orlando per sollecitare l’attenzione più elevata possibile nei confronti della situazione ambientale del territorio di Porto Torres a partire dai recenti avvenimenti che hanno visto al centro dell’attenzione la centrale E.On di Fiume Santo – hanno spiegato Lai e Sanna – il ministro ci ha dato informazioni sulla situazione della centrale E.On, dando risposte sulla mancata costituzione in giudizio nel processo sulla ‘marea nera’, sull’esito della ispezione Ispra, e ha preso alcuni impegni precisi per il territorio”.

“Dopo gli esisti dell’ispezione e dell’indagine dei Noe, che ha portato all’apertura di un fascicolo da parte dell’autorità giudiziaria – ha aggiunto Lai – la presenza di una condizione di insicurezza sotto il profilo ambientale legata ai Gruppi di produzione 1 e 2 risulta incompatibile con il mantenimento in servizio di quella parte della centrale. Per questo Orlando ha deciso di comunicare al Mise e a Terna il proprio orientamento sul tema invitando il collega Zanonato a realizzare rapidamente un incontro fra i due ministeri, gli enti locali interessati e l’autorità per l’energia elettrica, per evitare che siano eventuali emergenze a condizionare il ministero competente”. “L’ispezione Ispra – hanno continuato – ha confermato la necessità di prescrizioni molto precise nei confronti di E.On per arrivare ad essere in regola. Ispra ha poi chiesto ai Noe di acquisire la documentazione completa delle indagini. E’ urgente che E.On rispetti quanto già richiesto nel decreto Aia e presenti senza indugi il progetto di demolizione dei gruppi 1 e 2 per la relativa verifica ed approvazione da parte degli enti competenti”. “Sul piano giudiziario il ministro Orlando ha chiesto formalmente all’avvocatura distrettuale dello Stato i motivi della rinuncia alla costituzione in giudizio da parte del Governo, nonostante la richiesta fatta dal ministero dell’Ambiente, già nell’aprile 2013 – hanno concluso i parlamentari Pd – il ministero si costituirà comunque per la richiesta di danni nel procedimento civile, al completamento di quello penale attualmente in corso”.

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