Il rilancio di Tiscali, Soru: “Assunzioni e fine del contratto di solidarietà”

Ricapitalizzazione, nuove assunzioni e fine del contratto di solidarietà: è il rilancio di Tiscali dopo l’appalto Consip vinto.

“Avviamo politiche attive di assunzione (soprattutto di programmatori) e per tutti i dipendenti in contratto di solidarietà ci sarà l’uscita dagli ammortizzatori sociali“. Renato Soru lo dice da una sala conferenze di Sa Illetta, a Cagliari, quartier generale di Tiscali che “dalla Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) – continua il patron-politico – ha ricevuto la nota per l’assegnazione definitiva della gara”. L’appalto che Tiscali si è aggiudicato è il cosiddetto Spc, ovvero l’informatizzazione dei ministeri. Lavoro in sette anni, 2,4 miliardi di base d’asta portata a casa con un’offerta da 265 milioni, “la gara più grande che un’impresa sarda abbia mai conquistato”, continua Soru.

Dunque, è pronta al rilancio Tiscali, 17 anni di vita cominciati nel ’98 sull’onda della deregolamentazione del mercato telefonico nazionale. A marzo ’99 ,l’accesso gratuito a Internet, denominato Tiscali Free Net, che obbligò i provider italiani a cancellare l’abbonamento fisso (circa 200mila lire annui). “Allora – dice Soru – mettendo insieme le poche cose che sapevano, avevamo contribuito alla diffusione di massa della Rete. Oggi, con questo appalto, diventiamo anche un fornitore di servizi alla pubblica amministrazioni e non più soltanto ai privati”.

Quanto alle nuove assunzioni, “il reclutamento sta avvenendo sia coi canali tradizionali, ovvero il passaparola, sia attraverso i portali di settore”. In particolare “LinkedIn“, fa sapere il direttore generale Luca Scano. “In questi anni – va avanti Soru – abbiamo imparato a scrivere codici, siamo cresciuti e ci apriamo adesso ai tanti giovani, anche a quelli che magari hanno fallito in un’avventura, ma ci sono sempre altre possibilità”. Di certo, non è un manifesto di sardità, questa “svolta epocale di Tiscali”, come la definisce Soru. “Se non ci confrontassimo – è la sottolineatura -, moriremmo di inedia, troppe volta la nostra Isola ha commesso l’errore dell’autoreferenzialità”.

Numeri precisi sui contratti, Soru non ne può dare. Perché Tiscali, quotata in Borsa dal ’99, è in fase di ricapitalizzazione, vuol dire società sotto la lente della Consob (la commissione nazionale di settore). “Ma rispetto agli attuali mille dipendenti, e per il 99 per cento a tempo indeterminato”, la crescita delle buste paga “sarà importante”. In pianta organica entreranno soprattutto programmatori e addetti alla “gestione della Rete e dei clienti”. Cioè cresceranno i servizi dedicati.

E sempre sull’occupazione non ci sono solo “i contratti salvati e anzi cresciuti negli anni”, ma anche “i processi di formazione interna e riqualificazione del personale, perché in tempo di lavoro che cambia, non si può stare sempre a svolgere la stessa mansione”.

La Spc, tuttavia, non è stata l’unica gara nazionale alla quale Tiscali ha partecipato. Soru annuncia la presentazione di un’offerta pure “sulla telefonia avanzata e ci speriamo molto”. L’obiettivo lo chiarisce ancora Scano sul solco di “quell’incidenza notevole che gare di questo tipo hanno sul fatturato prospettico”. Nel dettagli del bando Spc, per contratto Tiscali ha dovuto trovare due partner: saranno British Telecom e Vodafone che si divideranno il 40 per cento dell’appalto. “A settembre cominciano a fatturare”,

Quindi il fronte della “Over the top (Ott) Application, ovvero il meglio dei prodotti per cellulari applicato alla Rete”. Tiscali, “con lo Streamago social (il live su Facebook) è stata appena scelta dalla Apple come migliore app, per noi superiore al Periscope che si usa su Twitter, malgrado i giornali continuino a prenderlo a modello. Il nostro Streamago lo hanno già usato Fiorello, Jovanotti e Belén”, spiega ancora Soru. “Al momento è disponibile per Ios (il sistema operativo dell’i-phone), ma a breve ci sarà la app per Adroid”.

Tiscali continua a percorrere anche la strada dei motori di ricerca. “Stiamo pronti a lanciare Istella 2”, nuova versione della piattaforma inaugurata nel 2013. Ma c’è pure Indoona per la messaggistica, anche vocale.

Soru, infine, fa passaggio pure sulla fideiussione concessa all’azienda dal Banco di Sardegna e sulla quale la Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo. “È una disposizione di legge – spiega Soru – che per partecipare a una gara pubblica, serva una garanzia. Si tratta di una cifra importante, peraltro uguale se il bando riguarda la realizzazione del Ponte sullo Stretto e la digitalizzazione della pubblica amministrazione, malgrado il rischio d’impresa sia molto diverso. Tiscali ha dovuto versare una fideiussione di 10 milioni e una controgaranzia di 6. È una normale operazione di cui si è parlato troppo. Noi, anzi, siamo contenti di averla avuta e ringraziamo il Banco di Sardegna”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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