“È determinante aprire la Sardegna al mondo e farla diventare come le altre regioni del Mezzogiorno d’Italia laboratorio economico nel Paese: da questo tavolo devono partire le proposte da portare alle istituzioni”. Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha aperto a Nuoro il convegno promosso dall’associazione degli industriali del centro Sardegna sulla grave crisi economica delle zone interne dell’Isola.
“Bisogna ridurre i divari tra i territori – ha spiegato – le zone interne della Sardegna devono ripartire dalle infrastrutture e dalle potenzialità economiche del territorio e il turismo è una di queste”. All’evento partecipa, tra gli altri, l’assessora regionale dell’Industria Maria Grazia Piras.
Tra le proposte anche quella dell’azzeramento del cuneo fiscale: “Se il Governo non ha a disposizione risorse adeguate per tutti sul cuneo fiscale, che lo azzeri totalmente per i giovani con un grande progetto di inclusione” ha detto Boccia. “Le poche risorse che abbiamo le dobbiamo mettere a disposizione dei nodi centrali per consentire la ripartenza – chiarisce il numero degli industriali – Investire sui giovani porta a questo risultato”.
“In questo Paese occorre un’operazione choc e le poche risorse che abbiamo occorre metterle su quei nodi di sviluppo che possano creare meccanismi di accelerazione. A proposito di divari e di diseguaglianza, aprire il mondo del lavoro ai giovani con un’operazione shock sul cuneo fiscale, pensiamo possa essere un grande progetto-Paese – sottolinea ribadendo la sua proposta sul taglio della tassazione – una grande risposta che ritorna a dare dignità al lavoro invece che parlare di titoli e di redditi che poco comportano dal punto di vista di attenzione del Paese”.
Parole di assenso infine per la battaglia che la Sardegna sta portando avanti per il riconoscimento della condizione di insularità “è giusta perché occorre riportare l’Isola in una dimensione di ordinarietà in termini infrastrutturali al pari di altre aeree del Paese” ha detto Boccia “la questione Sardegna, come la quella del Mezzogiorno, deve diventare questione nazionale: se ci crediamo, riusciremo a realizzarla”.
