Confartigianato su Giunta e Consiglio: “Politica avvitata su se stessa”

Se non è una bocciatura poco ci manca: a tre anni dall’inizio della legislatura Giunta e Consiglio non arrivano alla sufficienza secondo Confartigianato Sardegna. “Non parlerei di bocciatura e nemmeno di promozione, ma – spiega la presidente Maria Carmela Folchetti – siamo di fronte ad una politica avvitata su se stessa che pensa più a risolvere i suoi problemi che portare a soluzione le difficoltà della crisi”. Il giudizio emerge dall’analisi dei dati del Rating Sardegna, il misuratore degli impegni presi dalla politica in campagna elettorale verso le imprese isolane. In particolare l’indagine evidenzia che manca un “adeguato coinvolgimento delle associazioni”, mentre è presente uno “scollamento tra la bontà degli atti di programmazione e la loro reale attuazione, come nel caso dei bandi degli incentivi alle imprese”. La valutazione operata da Confartigianato e OpenPolis riguarda 2.155 atti e documenti prodotti da assessori e Consiglieri in 29 mesi, 1.680 della Giunta e 475 del Consiglio, rapportati alle sette priorità individuate all’inizio del mandato dai 36mila artigiani che negli ultimi 12 mesi hanno prodotto 3,5 miliardi di valore aggiunto (16% del Pil sardo): burocrazia; fisco e costo del lavoro; credito e pagamenti; sviluppo territoriale e programmazione; istruzione, formazione e lavoro; infrastrutture, trasporti e energia; riforma dell’artigianato. Ebbene sono 1.110 quelli che sono attinenti a queste priorità e di questi 784 sono neutri (il 71%) ma solo 302 (il 27%) hanno avute ricadute positive rispetto alle istanze delle imprese. Quelli contrari rappresentano il 2%, in termini assoluti 24: due interrogazioni a firma Crisponi (Riformatori) e Comandini (Pd) in Consiglio sui culurgionis Igp, e 22 della Giunta, 16 delibere e sei disegni di legge. Fra i tre atti ritenuti più efficaci di Giunta e Consiglio, l’associazione segnala due delibere di Giunta – strategie per l’internazionalizzazione delle imprese e semplificazione burocratica – e la legge sulla panificazione proposta da Daniela Forma (Pd) e Luigi Crisponi (Riformatori). Bocciate, invece, delibera e legge sui Confidi, la nuova legge casa e la delibera sul bando “Impresa e ritorno” del 2016 “della quale non sappiamo più nulla”. E su questo punto c’è un’altra doglianza: “ci poniamo ancora in una situazione di sollecitazione perché Giunta e Consiglio ci ascoltino – sottolinea Folchetti – devono avere la capacità di ascoltarci perché altrimenti vuol dire produrre atti senza nessuna cognizione di causa”.

Foto Roberto Pili

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