È arrivata nella tarda serata di ieri la convocazione, per il 30 marzo alle ore 15, da parte del ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda ai sindacati nazionali e territoriali di Cgil, Cisl e Uil interessati alla vertenza Alcoa. Poche righe a firma del coordinatore dell’Unità per la gestione delle vertenze Giampietro Castano nelle quali viene fissato l’incontro tanto atteso da maestranze e sindacati. Un incontro sovraccarico di attese e aspettative dal momento che il responsabile del dicastero allo Sviluppo ha sempre ribadito che avrebbe convocato i rappresentanti dei lavoratori solo quando avrebbe avuto notizie certe da comunicare. Dunque, dopo le innumerevoli indiscrezioni, poi confermate, di ulteriori soggetti interessati allo stabilimento di alluminio di Portovesme, il ministro decide di scoprire le carte per comunicare lo stato dell’arte per la cessione della fabbrica ferma dal 2012.
Secondo fonti politiche e sindacali in pole position c’è la svizzera Sider Alloys, che ha ripresentato la proposta d’acquisto sulla base delle osservazioni formulate dall’agenzia Invitalia. Ma anche altri soggetti – come il fondo americano Kps – hanno acceso i riflettori sull’unico stabilimento di alluminio primario italiano. Sul piatto della bilancia ci sono la dote sui costi energetici, i bonus fiscali previsti dalla legge per il personale attinto dalle liste di mobilità, il contratto di sviluppo con il Governo italiano e la realizzazione, ormai cantierate, di opere infrastrutturali di primaria importanza, come l’aumento della capacità di transito nel porto industriale di Portovesme.
I sindacati
Ovviamente da parte dei sindacati, ma soprattutto da parte dei lavoratori, l’attesa è carica di aspettative. “Un quarto del tempo della proroga di un anno per avviare lo smantellamento degli impianti, secondo l’accordo sottoscritto dall’Alcoa, Invitalia e Governo, è già trascorso, afferma Renato Tocco, referente Uilm per la vertenza Alcoa. Noi chiediamo al ministro di fare presto, ma anche bene, perché non possiamo più permetterci errori che possono diventare, in questa fase, fatali per il futuro della fabbrica e per le migliaia di famiglie che da essa traevano il reddito per vivere”. “Non abbiamo nessuna informazione su quanto dovrà comunicarci il ministro, afferma Rino Barca, fresco di rinnovo di nomina alla guida della Fsm Cisl. Speriamo solo che le notizie che ci verranno date siano positive perché il territorio è al collasso. Occorre una svolta concreta nelle iniziative e nelle politiche del lavoro. Qui la gente è alla fame. Nel vero senso del termine”. Roberto Puddu, segretario della Camera del lavoro di Carbonia richiama alle sue responsabilità il ministro Calenda: “Nell’incontro del 2 dicembre il capo dello Sviluppo economico ha assunto una serie di responsabilità che fino ad oggi non ha onorato. Il giorno 30 intendiamo ricordare al ministro che gli impegni, una volta presi, vanno onorati”.
Carlo Martinelli