Ebola, allarme a Sassari: 3 persone in quarantena e 10 sotto esame

È allarme a Sassari per l’Ebola. Al momento sono 13 le persone sotto costante controllo per accertare se, nei loro contatti con l’infermiere sardo che ha contratto il virus, siano state anche loro contagiate.

Il protocollo medico, tuttavia, è differenziato. Rispetto al gruppo di 13, in tre sono in quarantena, precisamente la madre e le due sorelle dell’infermiere ora ricoverato allo Spallanzani di Roma, l’ospedale specializzato nella cura dell’Ebola. Confinati, invece, tre volontari del 118, due dipendenti del laboratorio analisi e cinque addetti del reparto Malattie infettive. Dovranno rimanere in isolamento per 21 giorni.

Per fare il punto sul funzionamento del protocollo anti-Ebola, questa mattina si è tenuto a Sassari un vertice. All’incontro erano presenti il prefetto Salvatore Mulas, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru più il commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria, Giuseppe Pintor, quello della Asl 1, Agostino Sussarellu, e i manager della centrale operativa 118.

Questa la nota di Arru che, al pari del ministro Beatrice Lorenzin, ha commento i fatti dei selfie in corsia: “La macchina dei soccorsi, per gestire l’emergenza ebola a Sassari, ha funzionato complessivamente bene, nonostante la presenza di soggetti forse non direttamente interessati al percorso assistenziale. Cosa che, per quanto deprecabile, non ha comunque inficiato le operazioni di soccorso”. L’assessore ha assicurato che “tutte le procedure previste per gestire l’emergenza, messa a punto ad ottobre dello scorso anno, sono state seguite alla lettera”. Quindi ha aggiunto: “È vero che non avevamo la barella a biocontenimento, ma questo non ha condizionato le operazioni previste dal protocollo. La barella è arrivata in Sardegna in tempo utile per il trasporto grazie all’Aeronautica militare e da oggi l’Isola ne avrà due in dotazione, una a Cagliari e una a Sassari”.

Su quanti si sono messi in posa per i selfie, Arru ha detto: “Sono in corso verifiche per capire se ci siano stati comportamenti da sanzionare”.

 

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