Chiudere la sede sassarese di CasaPound e interdire ogni spazio pubblico all’organizzazione: sono le richieste firmate dal Fronte Indipendentista Unidu alla luce del violento pestaggio compiuto sabato sera negli spazi del Collettivo S’Idea Lìbera, in via Casaggia a Sassari, pestaggio per cui è stata presentata una denuncia.
“A prescindere dal fatto che l’ordine dell’assalto sia partito o meno dalla sede di CasaPound Sassari – si legge nella nota firmata dal Fronte Indipendentista Unidu – non è possibile negare alcuni fatti oggettivi: intorno alla sede sono stati rinvenuti nuovi adesivi con il logo di Casa Pound, uno dei quali addirittura sulla cassetta della posta del circolo S’IdeaLìbera; alcuni assalitori sono stati riconosciuti e in queste ore sono state denunciate tre persone, tra cui un soggetto che già in passato ha minacciato un militante del Fronte Indipendentista Unidu; è stato recuperato un cappello di uno degli aggressori e questo presenta un simbolo runico di matrice nazista”.
Secondo il Fiu, inoltre, “Casa Pound è un luogo d’incubazione e diffusione di un brodo ideologico funzionale alla prevaricazione verso il debole, l’emarginato, il subalterno, lo straniero. Ci chiediamo il motivo per cui, se le istituzioni sono democratiche e antifasciste come dichiarano di essere, non si muovano per la chiusura di ogni spazio di agibilità politica e sociale a questa organizzazione e per la chiusura della loro sede al Monte. Le istituzioni e gli organismi competenti dovrebbero applicare immediatamente la legge del 20 giugno 1952, n. 645, vietando l’agibilità politica ai neofascisti di Casapound, non concedendo autorizzazioni a manifestazioni in qualsiasi forma a questa organizzazione neofascista. Per la prima volta dopo tanti anni il sangue ha bagnato le strade della città di Sassari e se le istituzioni competenti continueranno a concedere agibilità politica all’ultra-nazionalismo italiano e al neofascismo, dovranno ritenersi oggettivamente corresponsabili di una nuova escalation di violenza.
Il Fronte Indipendentista rivolge un appello alla cittadinanza: “Ci appelliamo alla Sassari democratica, antifascista, indipendentista che in questi anni, spesso, ha sonnecchiato mentre sui muri delle nostre strade comparivano simboli nazi-fascisti e scritte inneggianti al razzismo, al colonialismo italiano, al fascismo e alla violenza, mentre Casa Pound Sassari cercava di rifarsi una facciata. Urge un’ampia mobilitazione democratica e urge soprattutto riprendere i contatti per costruire un’altra idea di città e di territorio per fare fronte alla decadenza in cui essa versa e ai tentativi strumentali di Casa Pound e simili di cavalcare la rabbia popolare su materie che storicamente hanno visto indipendentisti e militanti di sinistra impegnati (ambiente e discariche abusive, Abbanoa, giusto per fare due esempi). Il Fronte mette a disposizione le sue strutture e le sue competenze per raggiungere tali obiettivi”.