Durante la tappa sassarese di questa mattina, Michela Murgia, candidata governatrice alle elezioni regionali del 16 febbraio con lo schieramento Sardegna Possibile, aveva punzecchiato Cappellacci: “Non è un’intelligenza votata al male, è la cialtroneria assoluta, un autore di scelte fatte coi piedi e in malafede. Cappellacci ha enormi responsabilità sulla condizione di isolamento della Sardegna, da isolani siamo diventati isolati per una mancanza di progettazione e vigilanza”. Rincarando poi la dose sulla flotta sarda: “Per pararsi le spalle si è messo a fare, male, l’armatore. Ho detto che è stato lo Schettino della politica, ma sono stata fin troppo tenera“.
La risposta di Cappellacci è arrivata nel pomeriggio su Facebook: “Anche oggi la Murgia mi ha dedicato i suoi quotidiani due minuti di odio. Vorrei chiederle se tutti questi insulti siano un esercizio intellettuale e soprattutto che cosa abbiano a che fare con la Sardegna”. “Secondo la scrittrice – ha aggiunto – tutti quelli che non la pensano come lei sono cialtroni, ignoranti, in malafede: è il tipico atteggiamento di quella sinistra con la puzzetta sotto il naso, che predica l’astio e il livore come pratica quotidiana”.
“La signora ‘Discordia’ ricorda la rana della famosa favola. Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall’invidia per quell’imponenza prese a gonfiarsi, poi chiese poi ai suoi piccoli se era diventata più grande del bue. Essi risposero di no. Subito riprese a gonfiarsi con maggiore sforzo e di nuovo chiese chi fosse più grande. Quelli risposero: il bue. Sdegnata, volendo gonfiarsi sempre più, scoppiò”.