On line Nurnet, la mappa interattiva dei monumenti antichi nell’isola

Un sito interattivo per seguire tutte le tracce del passato in Sardegna: è l’idea di Nurnet, fondazione dedicata alla conoscenza e divulgazione della storia antica isolana, che ha presentato ieri all’interno della mostra “Futuro prossimo” al Ghetto di Cagliari  la mappa georeferenziata di nuraghi, domus de janas, villaggi, pozzi sacri e altri monumenti di età prenuragica e nuragica. L’idea è per ora quella di un portale- prototipo in attesa che si trovino i contributi necessari alla costruzione di una piattaforma web adeguata; nel frattempo sulla mappa si possono comunque consultare migliaia di notizie, informazioni e immagini. I contenuti del geoportale sono stati messi a disposizione da Nurnet mentre lo sviluppo è stato affidato a una squadra del gruppo Bioingegneria del Crs4 di cui fanno parte Laura Muscas, Eva Lorrai, Roberto Demontis.

“Il progetto è stato finora realizzato grazie all’impegno, a titolo gratuito, di Crs4 e Nurnet – racconta Antonello Gregorini, presidente della fondazione – Un mecenate cagliaritano, Luca Murgianu, ha inoltre anticipato il canone di locazione provvisorio di un server che, attualmente, risiede in America. Abbiamo quindi caricato i dati del geo server contenenti le coperture provenienti da wikimapia e dall’archivio della Regione Sardegna. Questi dati non erano allineati né spazialmente né come organizzazione dei metadati alfanumerici e delle tabelle descrittive ed è stato quindi necessario lavorare su questi dati. Stiamo progettando le icone delle singole categorie tipologiche di cui abbiamo già stilato le tabelle”.

Il geoportale, al momento in versione beta, permette l’accesso via web al patrimonio culturale nuragico e prenuragico della Sardegna, consente di consultare e modificare i dati presenti e di inserirne di nuovi in un’ottica di open data, ossia di dati liberamente accessibili a tutti privi di brevetti o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione. La tecnologia utilizzata è principalmente quella del GIS  (Geographic Information Systems) partecipativo in cui gli utenti vengono coinvolti nella generazione e gestione delle informazioni relative ai siti archeologici.

“Contiamo di poter offrire servizi indotti al territorio – conclude Gregorini – attraverso un sistema delle adozioni dei monumenti antichi, e con la generazione di nuclei territoriali di accoglienza per visitatori archeo- appassionati. Il futuro del geoportale che sul piano tecnico è realtà dipende dai fondi che riusciremo a far confluire sul progetto. Questo è un lavoro di grado istituzionale che meriterebbe maggiore attenzione da parte di quelle istituzioni che sino oggi hanno trascurato queste linee della filiera culturale turistica”.

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