No al Progetto Eleonora, ieri incontro con l’onorevole Serra. Migaleddu: “No alle trivellazioni”

“La Sardegna non viene amministrata come la casa comune dei sardi”.  Ad affermarlo è il presidente Isde – Medici per l’ambiente Sardegna Vincenzo Migaleddu, durante l’incontro organizzato dal M5s venerdì sera a Selargius. Tema della serata: le trivelle che la Saras vorrebbe azionare ad Arborea. Ma l’incontro, che oltre al professore sassarese ha visto alternarsi ai microfoni Manuela Pintus del Comitato “No Progetto Eleonora” e la senatrice a cinque stelle Manuela Serra, ha avuto più ampio respiro. Tanto da toccare gran parte delle questioni che da qui a poco accenderanno la campagna elettorale.

Per Vincenzo Migaleddu, “si deve dire no alle trivellazioni, in primo luogo perché esistono rischi concreti per l’ambiente e la salute, a causa dell’arsenico,  dell’idrogeno solforato e di altre sostanze nocive liberate dalle perforazioni del sottosuolo”.

Ma per il presidente dei Medici per l’ambiente c’è anche il problema di consumo del territorio: “Se la Giunta regionale desse il via libera alle trivelle, verrebbero contaminati altri 200.000 ettari di territorio, oltre ai 445.000 già riconosciuti come gravemente inquinati e mai bonificati”. E di resa energetica: “Per ottenere un Megawatt elettrico da risorse geotermiche – precisa il presidente Isde- servono 87,5 Kmq di territorio, mentre col fotovoltaico si possono ottenere 1600 megawatt con una superficie di appena 70 kmq”.

A chi giova trivellare? Di certo non ai sardi, che continuano a pagare la bolletta più salata d’Italia, nonostante producano più energia di quanta ne serva loro. E c’è anche un altro problema, precisa, dati alla mano, Migaleddu:“In Sardegna, per produrre 1 mln di euro di Pil impieghiamo quasi 500 Mwe: il doppio dell’Italia”.

In pratica, qui da noi, la classica dinamica “domanda-offerta” non funziona e si usa molta più energia del dovuto. Ma c’è di più. Perché, per effetto della potenza installata, si potrebbe passare dall’oggi al domani alle rinnovabili, buttandosi alle spalle l’olio combustibile, il carbone e gli scarti di raffineria che la Sarlux, controllata Saras, brucia per fare energia. Con i contributi Cip6, pagati in bolletta alla voce “Oneri di sistema”. Ed ecco che il cerchio si chiude.

Insomma, per tutti questi motivi, e per la ferrea volontà di installare nuova potenza elettrica – le centrali a biomasse da 1 Mw crescono come funghi –  l’attuale classe dirigente non ha la capacità di amministrare la Sardegna come una casa comune. “Ma i sardi hanno imparato a farsi valere”, argomenta Manuela Pintus del Comitato che ha saputo tenere i Moratti alla larga da Arborea. “La mobilitazione popolare ha rallentato di due anni le trivelle della Saras, che oggi si trova sommersa da migliaia di contro-osservazioni presentate dai contrari alla ricerca degli idrocarburi a S’Ena Arrubia”, spiega il membro del comitato.

Chiude la serata la senatrice M5s Manuela Serra, la quale afferma che “in battaglie come queste servono gli strumenti della coscienza e della conoscenza”. Poi sceglie un profilo più informale e, mentre la carbonella del barbecue allestito nel cortile della Pro Loco di Selargius incomincia a scoppiettare, invita i convenuti a scambiare le proprie idee tra un boccone e l’altro. “Tanto mi conoscete e sapete chi sono”, conclude la senatrice, alludendo all’interrogazione sulle trivelle targate Saras da lei presentata in Senato.

Piero Loi

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share