Alle 18 di ieri i medici del’ospedale Ss Trinità di Cagliari hanno dichiarato fuori pericolo Michela Delle Cave. La giovane donna di origine napoletana resterà ancora sotto osservazione per alcuni giorni e non potrà ricevere visite, ad eccezione di quelle dei familiari più stretti. Il marito era rientrato proprio ieri dalla penisola. La ragazza potrebbe essere dimessa già domani. Già ieri la ragazza è stata sentita dagli agenti del Commissariato di Quartu al lavoro per fare piena luce sull’episodio. Le risposte fornite dalla donna avrebbero confermato il doppio tentativo di suicidio.
Secondo le testimonianze dei soccorritori, Michela Delle Cave – che è giunta in “stato soporifero” all’ospedale – prima di essere estratta dall’abitacolo dell’auto è riuscita a dire il proprio nome e a fare quello dell’amica, che era già morta. Sul petto di Sara Onnis c’era il tubo di una delle due bombole di gas. All’estremità tracce di saliva. Probabilmente la donna – originaria di Samassi, laureata in ingegneria e dipendente del Consorzio di bonifica – lo ha inserito in bocca e ha respirato direttamente il Gpl. Un gesto che ha causato la morte in breve tempo. Il tubo dell’altra bombola era invece lontano dal corpo di Michela.
Non sarà disposta l’autopsia. Non ci sono infatti dubbi sul fatto che si sia trattato di un suicidio. Circostanza che, anche se in un modo confuso, è stata confermata da Michela Delle Cave (che è stata sentita brevemente dalla polizia), oltre che dal ritrovamento delle due lettere e dell’agenda di Sara. Documenti dai quali emergenze in modo inequivocabile che il proposito delle due donne era quello di togliersi la vita.