Proposta sull’autoisolamento dei sardi, il Solinasvirus bocciato dal Governo

Peggio del Coronavirus, ci può essere soltanto il Solinasvirus. Ma come pensava di rifornire l’isola dei prodotti essenziali, il Governatore, bloccando porti e aeroporti? Evidentemente, la troppa vicinanza con Matteo Salvini sta giocando un brutto scherzo al leader del Psd’Az. Non si spiega altrimenti la perdita di lucidità che gli ha fatto scambiare la “difesa dei confini” dall’ondata di migranti con quella dall’epidemia del Covid-19.
Per carità, che la situazione sia molto seria è un fatto oggettivo. C’è poco da scherzare. Ma che questo autorizzi Christian Solinas a proporre l’autoisolamento della Sardegna dal resto dell’Italia, sembra quantomeno avventato. A meno che il Governatore non sappia qualcosa che finora ha tenuto segreto: cioè l’impossibilità assoluta del sistema sanitario regionale a reggere picchi di contagio proporzionalmente comparabili a quelli della Lombardia; e allora vuol dire che qualcuno ha mentito circa l’efficienza effettiva della task force messa in campo.
Un po’ di chiarezza, a questo punto, sarebbe molto opportuna. È vero, Governatore, la salute dei sardi va difesa sopra ogni altra cosa, di fronte ad un pericolo tanto devastante. Ma senza per questo scavalcare a destra i suoi colleghi leghisti e spingere l’Isola verso una politica autarchica che avrebbe il fiato corto ancora prima del 3 aprile.
Si dedichi piuttosto a rinforzare i presidi sanitari con ulteriori risorse, ad attrezzare gli ospedali in modo tale da poter far fronte all’eventuale moltiplicazione di contagi.
È questo che appare prioritario. Non certo la difesa dei confini sardi per cielo e per mare dai rifornimenti di prima necessità. A cominciare da medici e infermieri, proseguendo con mascherine e disinfettanti e finendo con tutte le derrate alimentari che la Sardegna è costretta ad importare dal Continente. E di cui non potrebbe fare a meno in quarantena.

Guido Paglia

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