Non sono razzista, però questi negri…

“Io non sono razzista”. Era il 1991 quando Enzo Costa, giornalista (Repubblica, Micromega, L’Unità), scrittore e autore di satira pubblicò questo breve monologo su “Cuore”. L’arrivo dei migranti era cominciato da pochi anni e già la locuzione “Non sono razzista però…” era entrata nel linguaggio. Ancora non era stata individuata – per sopravvivere oggi solo negli ambienti culturali marginali – come l’incipit classico dei discorsi xenofobi. Nel 2008 Costa ha aggiornato il monologo, integrandolo con nuove frasi di “non razzismo però…”. Frasi per buona parte non inventate ma “raccolte per la strada”. Lo riproponiamo ai lettori di Sardinia Post.

NON SONO UN RAZZISTA (1991-2008)

Non sono un razzista, ma alle mie tradizioni ci tengo. Non sono un razzista, ma al mio folklore ci tengo. Non sono un razzista, ma gli hamburger il pollo fritto e la Coca Cola fanno parte del mio patrimonio culturale, i vu’ cumprà no. Non sono un razzista, ma non siamo pronti a ricevere tutti ‘sti immigrati. Non sono razzista, ma ci mancano le strutture. Non sono un razzista, ma ci mancano i posti di accoglienza. Non sono un razzista, ma ci mancano gli spazi. Non sono un razzista, ma ci mancavano i negri. Non sono un razzista, ma se ne stiano a casa loro. Non sono un razzista, ma rubano il lavoro ai miei figli. Non sono un razzista, ma rubano il posteggio ai miei figli. Non sono un razzista, ma se sono cannibali dopo averli derubati, se li mangiano pure. Non sono un razzista, ma se sono negri qualcosa devono averlo fatto. Non sono un razzista, ma se poi loro sono infettivi? Non sono un razzista, ma se poi loro spacciano la droga? Non sono un razzista, ma è meglio se la spacciano i bianchi. Non sono un razzista, ma loro fanno concorrenza sleale. Non sono un razzista, ma non è giusto diventare miliardari vendendo accendini senza licenza. Non sono un razzista, ma invece di farli venire qua aiutiamo i loro paesi d’origine. Non sono un razzista, ma con la frase di prima mi sono messo la coscienza a posto. Non sono un razzista, ma loro la coscienza ce l’hanno? Non sono un razzista, ma non bisogna fare della demagogia. Non sono un razzista, ma Hitler, per esempio, demagogia non ne faceva. Non sono un razzista, ma sono per la sicurezza: scippato o investito va bene, però almeno nella mia lingua. Non sono un razzista, ma sono per la reciprocità: se aprono una Moschea da noi, apriamo un Billionaire da loro. Non sono un razzista, ma sono per gli antichi valori italici: basta con gli stupri praticati da stranieri fuori dalle sane, confortevoli pareti domestiche. Non sono un razzista, ma preferisco le belle, sane famiglie italiane. Non sono un razzista, ma la mia bella, sana famiglia italiana si regge su una badante filippina. Non sono un razzista, ma sono contro gli integralisti, che Dio li fulmini, o che Bush li bombardi, loro e chiunque gli somigli, così si esporta la democrazia e il Vangelo. Non sono un razzista, ma bisogna difendere le nostre radici cristiane, che Gesù è l’unico figlio del Dio Po, e gli altri son tutti negher. Non sono un razzista, ma gli zingari rubano i bambini, che loro ne hanno pochi, che l’ha detto lo stesso telegiornale che l’aveva già detto un’altra volta che poi non era vero, ma stavolta sarà vero. Non sono un razzista, ma quel bambino di Parma – se non lo rubava un italiano – prima o poi lo faceva uno zingaro. Non sono un razzista, ma i clandestini mettiamoli in galera, che prima di scappare per fame e guerra dal proprio paese bisogna fare domanda in carta da bollo. Non sono un razzista, ma basta con le persone abusive: per la mia veranda abusiva, invece, spero tanto in un bel condono.

Enzo Costa

 

 

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