La vittoria di Solinas è anche una sconfitta dei media faziosi

Trionfa il centrodestra, trascinato dalla locomotiva Lega-Psd’Az, e trionfa il nuovo Presidente Christian Solinas che non risente del linciaggio mediatico della cosiddetta ‘grande stampa d’informazione’. Finisce sempre più nel baratro delle sconfitte a ripetizione il centrosinistra, che porta a casa solo l’inutile successo d’immagine del suo candidato governatore, Massimo Zedda.

Il riassunto delle elezioni sarde è tutto qui. Basta confrontare i dati per la scelta del vertice regionale con quello della somma delle liste a sostegno dei due schieramenti. Da dove emerge anche un centrodestra in maggioranza assoluta tra i votanti.

Un discorso a parte merita invece il nuovo disastroso risultato elettorale del M5s. Come in Abruzzo, i grillini escono dalla contesa con le ossa rotte e perdono i tre quarti dei suffragi raccolti alle ultime Politiche, quando avevano raggiunto addirittura quota 40 per cento. Il vicepresidente del Consiglio e capo politico del movimento, Luigi Di Maio, ha di che meditare sui risultati dell’alleanza governativa con Matteo Salvini. Perché è evidente che buona parte del boom Lega-Psd’Az è frutto della trasmisgrazione del suo elettorato verso le forze trainanti del centrodestra.

Quanto agli altri partiti principali, se il Pd può consolarsi con la tenuta dopo il crollo fatto registrare alle Politiche, una Forza Italia dimezzata continua inesorabilmente il cammino verso l’ininfluenza, mentre Fratelli d’Italia migliora il già buono stato di salute malgrado le ‘cotte’ elettorali leghiste.

Sui rottami del resto della sinistra, meglio calare un velo pietoso, visti i tragici risultati delle roboanti mobilitazioni degli intellettuali e delle presuntuose élite radical chic. Una prece. Un’altra prece anche per Mauro Pili. Ora che si sono sbarazzati anche di lui, i sardi sono davvero liberi.

Il compito che attende Solinas, inutile nasconderlo, è complicato e difficile. Perché il condizionamento di un alleato ingombrante come la Lega (che oltretutto non è stata in grado di mettere in campo una nuova classe dirigente di qualità, come quella su cui può contare in continente), non tarderà a farsi sentire. Ma il nuovo Presidente ha già dato molte prove di pazienza e tolleranza e sui problemi principali da affrontare e risolvere sembra avere le idee piuttosto chiare.

Certo, ora dovrà mettere nel conto che la rabbia degli sconfitti e dei loro sponsor mediatici, quegli stessi che hanno cercato in ogni modo di abbatterlo in campagna elettorale, lo accompagnerà passo passo. Le faziosità e i tentativi di danneggiare la sua immagine, a colpi di altri ridicoli ‘scoop’ travestiti da giornalismo investigativo, si moltiplicheranno. Dalla sua, avrà però un verdetto elettorale chiaro: ai sardi, ai lavoratori a rischio, ai pastori sfruttati, ai disoccupati, di queste cialtronate interessa meno che niente.

Guido Paglia

P. S. A proposito: tanti saluti ai sondaggisti-tifosi che fino a stamattina prevedevano il testa e a testa… Davvero un ottimo lavoro…

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