La faziosità affonda i quotidiani. L’esempio dei giornali sardi

Pochi giorni fa, il più diffuso quotidiano italiano (un tempo anche il più autorevole), cioè ‘Il Corriere della Sera’, lanciava il grido di dolore: ‘Un piano Marshall per la stampa’. Giustificandolo cosi: “Perché l’onda del digitale continua a salire e la pubblicità sui media tradizionali continua a calare… E quasi un europeo su due non ha fiducia nei media cui si rivolge”. Punto. Manco una parola sul perché del calo della pubblicità e sul contestuale e costante calo delle copie vendute. Che, soprattutto in Italia, ha da tempo oltrepassato il livello di guardia.

Analisi sui perché e per come? Zero. Autocritica? Non pervenuta. L’ importante è solo trovare i soldi per soccorrere l’editoria in crisi. L’ipotesi che la gente compri sempre meno giornali cartacei solo perché sono faziosi, noiosi, superficiali e quindi – sostanzialmente – fatti male, non li sfiora minimamente. È un po’ come come per gli elettori che scelgono a grande maggioranza la Lega o il M5S: gente ignorante che sbaglia, che non capisce niente di politica e che farà precipitare il paese nel baratro. Perché loro, giornalisti con la schiena dritta, colti e soprattutto obbiettivi, li avevano avvisati di quali fossero i partiti buoni e affidabili. Certo, come no.

Purtroppo, anche i quotidiani sardi non fanno eccezione. Prendiamo per esempio ‘La Nuova Sardegna’, gloriosa testata con oltre un secolo di storia alle spalle. Oggi apre la prima pagina con il risultato choc di una bella e meritevole inchiesta: “L’isola dei cantieri a metà… opere incompiute, sono 80: palasport, dighe, teatri. Bloccati 200 milioni”.

Bene, vai a leggere e ti aspetti di scoprire di chi siano le responsabilità politiche di questa paralisi. Macché, silenzio di tomba. Ritardi ‘tecnici’ di vario tipo, ma neppure mezza parola sulle responsabilità delle varie amministrazioni. E allora ti sorge un legittimo sospetto: non è, per caso, che tutte queste amministrazioni siano quelle di centrosinistra che le ultime elezioni hanno spazzato via a vantaggio di quelle di centrodestra? E che ora dobbiamo magari aspettarci delle campagne di stampa contro i vincitori perché ancora non hanno sbloccato le opere incompiute?

L’Unione Sarda‘ non sembra da meno. Da giorni martella sugli scandalosi risultati del nuovo regime di raccolta dell’immondizia, ma si guarda bene dal ricordare e precisare che la responsabilità è della giunta di centrosinistra, non della maggioranza di centrodestra che ha appena vinto le elezioni. Altro mirabile esempio di informazione obiettiva e per nulla faziosa.

Ecco, anche i giornali sardi farebbero bene ad interrogarsi sui motivi reali del calo di vendita costante delle loro copie. Preparino pure altre belle inchieste sui ritardi e le conseguenze degli errori di chi ha governato Regione e Comuni fino a ieri. Indicando però, per favore, i nomi degli amministratori inadempienti o incompetenti, con specifica dei partiti di appartenenza. Il giochetto degli addebiti subliminali non regge e sarà facilmente scoperto. Da altri e sempre più numerosi lettori appartenenti alla categoria degli apoti, cioè di quelli che non se la bevono.

Guido Paglia

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