Il sogno di politici e giornali sardi: importare la crisi anche nell’Isola

Che spettacolo seguire gli sviluppi della crisi di governo sulla grande stampa nazionale. Editorialisti, opinionisti d’accatto e giornalisti-tifosi, stanno dando il peggio di sé nel far dimenticare rapidamente le ‘malefatte’ di M5s, pur di scongiurare un proseguimento del travagliatissimo governo giallo-verde e mettere nell’angolo la Lega. Che peraltro, grazie agli errori a catena in questa fase del suo leader, ci si è voluta mettere da sola in quell’angolo.
Tutti in ginocchio a pregare per una nuova maggioranza giallo-rossa capace di recuperare l’amato Pd e perfino LeU.
Potevano sottrarsi a questa spinta entusiastica i media sardi? Manco per idea. Troppo ghiotta l’occasione per non poter cominciare a sognare impossibili ‘ribaltoni’ anche nell’Isola. E così, in coincidenza con l’inizio della crisi del governo centrale, è cominciato un tambureggiante stillicidio di attacchi strumentali anche contro il governo regionale, senza trascurare le nuove amministrazioni cittadine guidate dal centrodestra. Uno spettacolo non meno esilarante di quello offerto dalla grande stampa nazionale.
Certo, la lentezza della giunta Solinas nell’imporre le sterzate promesse in campagna elettorale, non aiuta. Così come non aiuta l’inadeguatezza di qualche assessore pescato all’ultimo minuto pur di raggiungere la quadra di una maggioranza molto composita. Ma leggere certe contestazioni da parte di giornali (e giornalisti) che hanno brillato per i loro silenzi quando ai vertici c’erano i politici di centrosinistra, fa sinceramente ridere. Dov’erano questi puntigliosi fustigatori della politica quando c’erano da denunciare gli errori e le dimenticanze delle vecchie maggioranze? Se i sardi le hanno volute spazzare via tutte, ma proprio tutte, un motivo ci sarà pure stato, no?
Con buona pace di questi “comunicatori a corrente alternata”.

Guido Paglia

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